I centri della Sardegna fenicia
Nel periodo compreso tra i primi anni e la seconda metà dell’VIII secolo nacquero gli insediamenti fenici, soprattutto lungo le coste. Le città furono popolate con il concorso degli abitanti autoctoni, che in parte già vi risiedevano. Le città fenicie, come accadeva nel Libano, erano tutte politicamente indipendenti e con un proprio diritto urbano, che verrà in parte conservato anche sotto il dominio di Cartagine. Troviamo percorrendo le coste della Sardegna in senso orario da sud a nord:
Karaly, l’antica Cagliari: non abbiamo nulla perché la nuova città copre la vecchia, sembrerebbe fondata nella seconda metà del VII secolo a.C., ma probabilmente venne fondata come gli altri centri nella seconda metà dell’VIII secolo. Il centro abitato fenicio era sulla sponda orientale dello stagno di Santa Gilla, dove c’era il porto; le abitazioni erano tra la riva dello stagno e le pendici dei colli di Tuvixeddu e del Castello. Probabilmente fungeva da collettore e da distributore di beni e derrate che giungevano da terra e mare.
Nora: all’apice del Golfo degli Angeli, su un promontorio esiguo e facilmente difendibile, quindi di origini precoloniali. L’insediamento era attivo dalla metà dell’VIII secolo a.C., con il centro nel promontorio del Coltellazzo, dove oggi sorge la torre spagnola. La città edificata nel VI secolo era sistemata nella penisola, sulla piana volta a sud che si apre tra i due corni del promontorio, piana rasata in età romana per costruire il foro. Il porto era nella piccola laguna che si apriva a ovest dell’istmo; al centro della penisola, nel punto più alto, c’era unn luogo di culto, forse anche con funzioni difensive, mentre la necropoli a incinerazione(tombe a cista litica) era più a nord; il retroterra era racchiuso da un ampio arco di colline che erano l’avamposto di montagne ricche di minerali di piombo argentifero, rame e ferro.
Valle di Bithia: attuale Torre di Chia, considerato la porta meridionale dell’area sulcitana in età fenicia. La città, di origini precoloniali, era ubicata sul promontorio dove ora c’è la torre spagnola. Venne abitato intorno all’VIII secolo, seconda metà. La valle che si apre alle spalle dell’abitato era in gran parte occupata dalla laguna di Chia, con conseguente poco terreno per la coltivazione. L’indispensabile porto era ubicato nella foce del Riu Chia, deviato in età fenicia. Lungo la costa a nord est del promontorio c’era il santuario del tofet, in un isolotto collegato alla costa da una lingua di sabbia. Sono venute alla luce urne con resti ossei di bambini e alcuni piccoli unguentari piriformi. La necropoli era invece situata lungo la spiaggia, nella duna sabbiosa che si estendeva verso sud ovest e separava la laguna dal mare.
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