L’istituzione museale durante il Neoclassicismo
Secondo Alessandra Mottola Molfino, l’apertura del Louvre al pubblico trova una spiegazione in parte nelle ragioni storico-culturali che abbiamo già indicato e in parte nel periodo che tra la fine del Settecento e l’età napoleonica vede protagonista Roma, interessata dal fenomeno del Neoclassicismo.
Il Neoclassicismo è una nuova sensibilità artistica e culturale che guarda alla classicità come modello da cui prendere esempio.
Tuttavia, a differenza degli altri movimenti artistici che già in precedenza l’avevano fatto, il neoclassicismo individua delle epoche e dei momenti specifici.
Due momenti chiave di questo periodo saranno negli anni ’30 del 700 la scoperta di Pompei ed Ercolano, che porta alla luce numerosi nuovi reperti antichi, e negli anni ’60 la nascita della disciplina della storia dell’arte con la pubblicazione del testo di Winckelmann intitolato “ Storia dell’arte dell’antichità”.
Alla costruzione contribuiranno proprio Winckelmann e il pittore boemo Mangs, dal cui sodalizio nasce il Neoclassicismo.
Risulta particolarmente importante, tuttavia, la nascita di una nuova concezione che univa la bellezza alla rettitudine: per Wincklemann simbolo di questa nuova concezione era l’Apollo del Belvedere, mentre secondo Piranesi la romanità fu quell’epoca in cui l’antichità si è meglio concentrata sulla rettitudine morale, ancora prima che culturale, motivo per cui la modernità dovrebbe prenderla come esempio.
Epicentri del Neoclassicismo sono Roma e Parigi, mentre gli esponenti più importanti Antonio Canova e Jacques- Louis David.
Antonio Canova viene nominato ispettore generale delle Belle Arti nello Stato Pontificio e a lui viene affidato il problema della tutela dei beni culturali in seguito alla scoperta di Pompei ed Ercolano.
Nell’opera di Jacques-Louis David, intitolata “Giuramento degli Orazi”, che diventa simbolo del neoclassicismo, l’artista non raffigura il momento della lotta bensì quello in cui gli Orazi giurano sulle spade tenute dal padre: da quest’opera emerge l’esempio di una classicità simbolo di austerità e rigore.
Alla fine del ‘700, ha luogo uno dei più importanti riallestimenti museografici del secolo, ovvero quello che interessa il Cortile Ottagono nel Museo Pio Clementino in Vaticano.
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