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Rilevazione della pressione del sangue


E' la forza esercitata dal sangue contro la parete arrteriosa ed è espressa in mmHg. Si dice sistolica la pressione massima esercitata sulle arterie con la sistole ventricolare sinistra; diastolica è invece la pressione di ritorno costantemente presente sulle pareti arteriose. La pressione aumenta in seguito ad esercizi fisici, vasocostrizione, dolore, stress e diminuisce in caso di vasodilatazione.  
La pressione media di un giovane adulto è di 120/80 mmHg, ma con l'età di verifica un lento e costante aumento fino a che dopo i 50 anni aumenta bruscamente. La pressione nei bambini è molto labile, nelle femmine dopo la pubertà la pressione è più bassa rispetto ai coetanei maschi, ma dopo la menopausa la situazione si ribalta. Anche il peso corporeo incide sulla pressione, che aumenta in caso di sovrappeso e obesità. La pressione arteriosa è un esempio di ritmo circadiano poichè è più bassa al mattino, aumenta durante la giornata (ha come picco il tardo pomeriggio) e poi diminuisce gradualmente.
Per misurare la pressione arteriosa si utilizza lo sfigmomanometro, che può essere a mercurio oppure anaeroide. Il soggetto deve rimanere in posizione rilassata per 5-10 min e la rilevazione non deve avvenire dopo i pasti, il fumo, l'esercizio, il dolore, l'ansia o quando c'è bisogno di urinare.
Il manicotto va posizionato sull'arteria brachiale (senza schiacciare i tubicini sotto il braccio, che deve essere nudo) e così anche il diaframma dello stetoscopio senza premere troppo; dopo aver gonfiato il manicotto adeguatamente (cioè chiudendo la valvola e palpando l'arteria brachiale per riuscire a gonfiare 20-30 mmHg al di sopra del punto in cui la pulsazione scompare) si apre la valvola per far rilasciare lentamente e costantemente la pressione e il primo suono che si sente ricomparire indica la pressione sistolica; la pressione diastolica è invece il brusco affievolimento del suono pulsante. La pressione arteriosa si può rilevare anche sulle gambe applicando il manicotto sulla coscia al di sopra dell'arteria poplitea: la pressione sistolica è di 10-40 mmmHg maggiore rispetto a quella delle braccia, mentre la pressione diastolica rimane invariata. Questa tecnica si usa per i bambini.
Nell'adulto si definisce ipotensione una pressione inferiore a 95/60. L'OMS ha invece definito l'ipertensione come il persistente aumento della pressione sistolica al di sopra dei 140 mmHg e della diastolica al di sopra dei 90 mmHg. L'ipertensione si può verificare con malattie del rene ma esiste anche una predisposizione familiare. Dal punto di vista terapeutico è più difficile gestire una pressione minima alta perchè il farmaco che la diminuisce riduce anche la pressione massima.

Tratto da SCIENZE INFERMIERISTICHE di Lucrezia Modesto
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