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Enterovirus: patogenesi e immunità


Gli enterovirus si moltiplicano nel tratto GI e sono trasmessi per via oro-fecale. Le vie di ingresse sono il tratto respiratorio superiore, l'orofaringe e il tratto intestinale. I virioni resistono all'acidità dello stomaco, alle proteasi e alla bile. La replicazione inizia nella mucosa e nel tessuto linfoide delle tonsille e della faringe, e successivamente il virus infetta le cellule linfoidi delle placche di Peyer, sottostanti la mucosa intestinale. La viremia porta alla diffusione verso i tessuti bersaglio, che esprimono i recettori, comprese le cellule reticoloendoteliali di linfonodi, milza e fegato, dove può verificarsi una seconda fase dell'infezione virale, la quale porta a una viremia secondaria e alla comparsa di sintomi.
La maggior parte degli enterovirus è citolitica, si replica rapidamente e causa danni diretti alle cellule bersaglio.
Nel caso di poliovirus, il virus accede al cervello infettando il muscolo scheletrico e viaggiando lungo i nervi afferenti al cervello. La localizzazione e il numero dei neuroni distrutti determinano l'estensione della paralisi.
La risposta immunitaria principale è rappresentata dagli anticorpi: quelli secretori prevengono infezioni orofaringee e gastrointestinali, quelli sierici prevengono la viremia. L'immunità cellulo-mediata non è coinvolta, ma può giocare un ruolo nella patogenesi.

Tratto da MICROBIOLOGIA MEDICA di Salvatore Volpe
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