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Cenni storici sulle PCI

CENNI STORICI SULLE PCI


Le prime osservazioni sulle PCI si devono all’ortopedico inglese, Sir William John Little, che nel 1861 descrisse con molta chiarezza il disturbo clinico e avanzò l’ipotesi secondo cui le cause dominanti risiedono:
nel parto in genere
nel travaglio abnorme
nella prematurità
nell’asfissia neonatale

Nasceva così un vasto e polimorfo capitolo designato dagli aa inglesi con il termine: Cerebral Palsy of Children
Non è senza curiosita che si ritrova, fra i nomi degli autori che hanno contribuito alla definizione del capitolo, quello di Sigmund Freud che, nel 1897, pubblicò una monografia sull’argomento notando la frequente associazione delle PCI con ritardo mentale e epilessia.

Date:
1891: fondazione del “Children Hospital” di Boston (rieducazione dei bambini con disturbi motori)
1937: in Maryland  “Children Rehabilitation Institute” centro residenziale per bambini con spasticità e prima scuola di specializzazione per medici e per terapisti della riabilitazione e del linguaggio
1947: nasce la “American Academy for Cerebral Palsy”, attiva tutt’oggi che raccoglie studiosi che affrontano in maniera multidisciplinare il problema (neurologi, ortopedici, pediatrici, psicologi, pedagogisti, psichiatri, riabilitatori, logopedisti)

Nonostante le condizioni socio-sanitarie siano notevolmente migliorate le PCI mantengono elevata la loro incidenza.
Infatti la riduzione della mortalità per i neonati di peso molto basso ha coinciso con un aumento della frequenza di queste affezioni
peso pari o < 2500 gr: 1.1/1000
peso < 1000 gr: 78/1000

Le PCI esercitano effetti importanti sulla qualità della vita dei soggetti affetti e sul loro inserimento nel tessuto sociale e, ancora oggi, hanno, nel loro complesso, un impatto economico notevole.

Tratto da LE PARALISI CEREBRALI INFANTILI - PCI di Stefania Corrai
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