Fisiologia
Appunti di Zoe Franzoni
Università degli Studi di Brescia
Facoltà: Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Infermieristica
Esame: Basi morfologiche della vita
Docente: Patroni Andrea
A.A. 2020/2021
Tesi
online
A P P U N T I
Tesionline
Basi morfologiche della vitaZoe Franzoni – Fisiologia
9
33.2.2 noradrenalina...................................................................................................................................................... 78
FISIOLOGIA
1.1 FISIOLOGIA CELLULARE
La cellula può essere di 2 tipi:
1. Vegetale.
2. Animale.
E viene classificata in:
1. PROCARIOTICA: batterica.
2. EUCARIOTICA: animale; da sola non può sopravvivere infatti vive solo con altre cellule.
La cellula eucariotica costituisce un organismo pluricellulare e la struttura è molto più complessa della cellula
procariotica; è composta da:
MEMBRANA CELLULARE.
CITOPLASMA.
ORGANULI che permettono alla cellula di vivere.
NUCLEOLO.
NUCLEO.
1.2 MEMBRANE CELLULARI
Tutte le cellule sono circondate da una membrana plasmatica che separa il citoplasma dall’ambiente
extracellulare.
La membrana plasmatica funge da barriera selettiva che permette alle cellule di mantenere una
composizione citoplasmatica assai diversa da quella dei liquidi extracellulari; infatti la membrana permette di
mantenere le caratteristiche chimiche – fisiche dei 2 ambienti perché l’ambiente extracellulare è molto
diverso da quello intracellulare.
SELETTIVA: attraverso la membrana passano solo determinate sostanze che vanno solo da esterno a
interno, da intero a esterno o entrambe, poi ci sarà qualcosa che non potrà entrare.
La membrana plasmatica contiene:
1. ENZIMI.
2. RECETTORI.
3. ANTIGENI.
Che hanno il ruolo fondamentale nell’interazione con altre cellule, con ormoni e con altre sostanze regolatrici
presenti nel liquido extracellulare.
Sopra la membrana sono presenti delle proteine che hanno diversi compiti:
1. PROTEINE STRUTTURALI: servono per sostenere la membrana.
2. PROTEINE FUNZIONALI: fanno da enzima e svolge una funzione.
3. PROTEINE RECETTORI: sono proteine complementari a ciò che possiede il virus e gli permette di
attraversare la membrana.
4. PROTEINE PER LA RESPIRAZIONE etc.
1.3 STRUTTURA DELLA MEMBRANA
1. I principali costituenti delle membrane cellulari sono le proteine e i fosfolipidi che sono dei grassi che sono
affiancati da dei fosfati. Zoe Franzoni – Fisiologia
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2. Una molecola di fosfolipide ha:
o 1 testa con GRUPPO POLARE che ha affinità con l’acqua (idrofila).
o 2 estremità NON POLARI che hanno paura dell’acqua(idrofobiche).
Costituite dalle catene aciliche idrofobiche degli acidi grassi.
3. In un ambiente acquoso i fosfolipidi tendono ad assumere una forma che impedisce alle estremità
idrofobiche di entrare in contatto con l’acqua (doppio strato lipidico).
Le proteine delle membrane biologiche sono legate ai fosfolipidi di membrana principalmente in 2 modi:
Attraverso un’interazione ELETTROSTATICA tra il gruppo polare della testa del fosfolipide e i residui
aminoacidi, acidi o basici, della proteina.
Attraverso interazioni IDROFOBICHE tra le catene aciliche dei fosfolipidi e i residui aminoacidi idrofobici
delle proteine e permette ad esse di legarsi alla membrana plasmatica.
Le proteine di membrana si possono classificare in 2 gruppi principali:
Proteine di membrana INTEGRALI O INTRINSECHE che sono immerse nel doppio strato fosfolipidico
(occupano tutto).
Proteine di membrana PERIFERICHE O ESTRINSECHE che sono associate con la superficie del doppio strato
lipidico (periferiche).
1.3.1 COMPOSIZIONE DELLA MEMBRANA
1 - Fosfolipidi.
2 - Colesterolo.
3 - Glicolipidi.
4 - Enzimi.
5 - Proteine di trasporto.
6 - Recettori per ormoni.
7 - Recettori per neurotrasmettitori.
8 - Antigeni.
9 - Glicoproteine.
1.4 TRASPORTO TRANSMEMBRANARIO
1.4.1 SENZA ATTRAVERSAMENTO DI MEMBRANA
Senza attraversamento della struttura:
ENDOCITOSI: secrezioni del RE che viene circondato da una membrana simile alla membrana plasmatica che
si attacca alla membrana e viene rilasciato all’esterno.
ESOCITOSI: invaginazione della membrana cellulare che contiene materiale extracellulare, il vacuolo che si è
formato si stacca dalla membrana e gli enzimi appositi rompono la membrana e rilasciano il contenuto nel
citoplasma.
1.4.2 CON ATTRAVERSAMENTO DI MEMBRANA
Con attraversamento della struttura:
DIFFUSIONE: si riempie una bacinella con dell’acqua in mezzo si mette una barriera impermeabile e si
immergono 7 palline da un lato e 3 dall’altro; nel momento in cui si alza la barriera si genera un equilibrio e le
palline diventa 5 da un lato e 5 dall’altro. Zoe Franzoni – Fisiologia
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OSMOSI: si prende una bacinella con una barriera semipermeabile e da un lato si riempie con della soluzione
salina e nell’altro lato con acqua normale succede che la soluzione si tende a equilibrare e se la barriera
diventasse permeabile la soluzione sarebbe equilibrata.
Con questo metodo si può misurare la pressione osmotica che nell’acqua è zero.
MEDIATO DA PROTEINE: può essere:
1 - ATTIVO:
Dipende dall’energia metabolica (ATP).
Viene depresso dagli inibitori del metabolismo.
È capace di concentrare i loro substrati operando contro un gradiente di potenziale
elettrochimico (contro gradiente di concentrazione grazie all’ATP dei mitocondri).
2 - PASSIVO (proteine pompa):
Non dipende dall’energia metabolica.
Non viene depresso dagli inibitori del metabolismo.
Non è in grado di trasferire sostanze prive di carica contro gradienti di concentrazione.
Agiscono livellando le concentrazioni delle sostanze che essi trasportano tra il citoplasma e i
liquidi extracellulari.
Utilizza proteine con canali, proteine carrier che inglobano materiali girando su se stessi.
Possono solo verso una direzione del gradiente di concentrazione.
1.5 PROPRIETÀ DI TRASPORTO MEDIATO
La velocità di trasporto è maggiore di quella di altre molecole con peso molecolare e liposolubilità simili che
attraverso la membrana per diffusione simile (piccole dimensioni + semplice e senza ATP, + grandi richiede
ATP).
La velocità di trasporto mostra una cinetica di saturazione: man mano che la concentrazione delle sostanze
trasportate aumenta la velocità di trasporto aumenta, ma può essere raggiunta una concentrazione oltre la
quale non si osserva un ulteriore incremento della velocità di trasporto (meccanismo facilitato dipende dal
gradiente di concentrazione).
Le proteine che mediano il trasporto hanno una specificità chimica: possono essere trasportate solo molecole
che abbiano la struttura chimica adatta.
Molecole con struttura simile possono competere con il trasporto (competizione).
Il trasporto può essere inibito anche da composti che non possiedono una struttura simile al substrato del
sistema, in quanto un inibitore può legarsi alla proteina di trasporto in modo da ridurre l’affinità di
quest’ultima per il normale substrato (farmaci).
Zoe Franzoni – Fisiologia
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POTENZIALE TRANSMEMBRANARIO DI
RIPOSO
Il potenziale trasmembranario di riposo significa una cellula a riposo che non svolge in quel momento la sua funzione e
a seconda della distribuzione degli ioni si possono avere ambienti carichi elettricamente o positivi o negativi.
1. CATIONE: positivo nella membrana cellulare.
2. ANIONE: negativo nella porzione extracellulare.
ELETTROCHIMICO: si ha una sostanza maggiore da un lato e meno dall’altro se i 2 liquidi vengono lasciati liberi si
equilibrano con la differenza che sono cariche elettricamente.
Gli ioni si spostano secondo il proprio gradiente elettrico cercando di equilibrarsi e rendere un’ambiente neutro.
1. Nella maggior parte delle cellule animali esiste una differenza di potenziale ai 2 lati della membrana
plasmatica, con il citoplasma elettronegativo rispetto al mezzo extracellulare perché la membrana ha il
compito di mantenere un’ambiente intracellulare diverso da quello extracellulare cos’ da mantenere
l’ambiente giusto.
2. Il potenziale di riposo ha un ruolo chiava nell’eccitabilità delle cellule muscolari e nervose, come del resto
nella risposta di altri tipi di cellule.
3. Il potenziale di riposo viene generato dai gradienti di potenziale elettrochimico che si stabiliscono per alcuni
ioni ai lati della membrana plasmatica.
2.1 POMPA NA+ - K+
SEMPIO: una membrana separa una soluzione acquosa in 2 compartimenti A e B:
Lo ione Na+ è più concentrato nel compartimento A.
Se non ci fosse una differenza di potenziale elettrico tra A e B, Na+ tenderebbe a diffondere da A e B come
una molecola priva di carica elettrica.
Se il compartimento A è elettronegativo rispetto a B, rimane la tendenza dello ione Na+ a diffondere da A e B
sotto spinta del gradiente chimico, ma compare anche la tendenza ello ione Na+ a muoversi da B ad A a causa
della differenza di potenziale elettrico esistente tra i 2 lati della membrana.
La direzione del flusso netto dello ione Na+ dipende da quale dei 2 gradienti, chimico o elettrico, è più forte.
Il flusso netto di uno ione sarà diretto dal compartimento in cui il potenziale elettrochimico è più alto a quello in cui è
più basso e cesserà con il raggiungimento di uno stato di equilibrio elettrochimico.
Nella maggior parte dei tessuti, un certo numero di ioni non è in equilibrio tra il liquido extracellulare e il citoplasma.
La Na+, K+ - ATPasi (pompa elettrogenica), situata nello spessore della membrana plasmatica, utilizza l’energia del
legame estereo attivamente lo ione Na+ dalla cellule e per trasferire attivamente lo ione K+ all’interno della cellula.
La pompa Na+ - K+ è responsabile dell’alta concentrazione intracellulare di ioni K+ e della bassa concentrazione
intracellulare di ioni Na+; poiché la pompa trasporta all’esterno della cellula un numero di ioni Na+ maggiore di quello
di ioni K+ trasportati all’interno:
3 ioni Na+.
2 ioni K+. Zoe Franzoni – Fisiologia
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Essa da luogo ad un trasferimento netto di cariche positive all’esterno della cellula e così contribuisce al
mantenimento del potenziale trasmembranario di riposo.
È una proteina intrinseca con un canale interno e porta fuori Na+, anche se non dovrebbe, e in cambio consuma
energia che da ATP diventa ADP con un gruppo fosfato, e facendo uscire NA+ fa entrare il K+.
UNA CELLULA A RIPOSO CONSUMA ENERGIA
2.2 POTENZIALE D’AZIONE
Un potenziale d’azione consiste in una variazione rapida del potenziale di membrana, seguita dal ritorno del
potenziale alla condizione di riposo.
Il potenziale d’azione costituisce l’elemento base della capacità delle cellule nervose di inviare segnali, e
rende possibile, nelle grosse cellule muscolari, la contrazione quasi simultanea di tutte le loro parti.
La cellula ha il compito di recepire uno stimolo e poi trasmetterle ad altre cellule e questa trasmissione di stimolo si
chiama potenziale d’azione.
Il potenziale d’azione è una perturbazione del potenziale di riposo in seguito ad un insulto e quella membrana
plasmatica si converte e diventa:
1. Positivo dentro.
2. Negativo fuori.
Questa azione di chiama DEPOLARIZZAZIONE della cellula.
La POLARIZZAZIONE è seguita dalla DEPOLARIZZAZIONE che è seguita dalla PROPAGAZIONE DELLA
DEPOLARIZZAZIONE e finisce con la RIPOLARIZZAZIONE.
2.2.1 COME SI SVOLGE QUESTO MECCANISMO
In una situazione di riposo ci si trova nella situazione che:
Esterno è positivo.
Interno è negativo.
Questa situazione è garantita dalla pompa sodio – potassio ma ad un certo punto arriva qualcosa che perturba e altera
la situazione base della cellula e si aprono i canali della pompa e inizia ad entra il sodio che polarizza le cariche
negative e diventa:
Esterno è negativo.
Interno è positivo.
Ad un certo punto la cellula vuole tornare come prima quindi in una condizione di riposo e si apre il canale selettivo ed
esce il potassio e inizia ad entrare sodio portando:
Esterno è positivo.
Interno è negativo.
2.3 TRASMISSIONE SINAPTICA
La sinapsi è una struttura specializzata attraverso la quale un impulso nervoso si trasmette da una cellula all’altra.
Esistono 2 tipi di sinapsi:
1. SINAPSI ELETTRICA: 2 cellule eccitabili comunicano per passaggio diretto di corrente elettrica (contatto). Zoe Franzoni – Fisiologia
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2. SINAPSI CHIMICA: un potenziale d’azione provoca la liberazione di un trasmettitore da parte del neurone
presinaptico, il trasmettitore diffonde nello spazio sinaptico e, legandosi ad appositi recettori
(neurotrasmettitore) situati sulla membrana della cellula postsinaptica, provoca un cambiamento delle sue
proprietà elettriche.
2.3.1 SINAPSI ELETTRICA
L’assone va direttamente a contatto quindi il potenziale d’azione trasmette direttamente alla cellula dopo.
2.3.2 SINAPSI CHIMICA
L’assone alle estremità ha delle vescicole con dentro dei neurotrasmettitore che quando l’assone arriva si avvicina le
schiaccia liberando questo trasmettitore che si lega alla cellula dopo e fa partire il potenziale d’azione.
La sinapsi chimica più comune è quella delle giunzioni neuromuscolari:
È presente un soma che al suo interno c’è il nucleo.
All’estremità c’è il potenziale d’azione che viene trasmesso all’assone.
L’assone può essere coperto con della guaina mielinica che fa da conduttore di elettricità.
Questa guaina è divisa in più parti e ad ogni salto che fa il potenziale d’azione aumenta sempre di più.
L’assone si dirama come se fosse una medusa e ad ogni estremità ci sono delle giunzioni neuromuscolari che
sono le sinapsi.
Ognuno di queste estremità contiene acetilcolina che è il neurotrasmettitore delle cellule muscolari e su
queste c’è il recetto per il proprio neurotrasmettitore.
SINTESI DEGLI EVENTI CHE SI VERIFICANO DURANTE LA TRASMISSIONE NEUROMUSCOLARE:
Arrivo del potenziale d’azione al terminale presinaptico della fibra motrice.
Aumento della permeabilità al Ca++ e ingresso di Ca++ nel terminale assonico.
Liberazione di Ach dalle vescicole sinaptiche nel vallo sinaptico.
Diffusione di Ach sulla membrana post – giunzionale.
Combinazione di Ach con recettori specifici della membrana post giunzionale.
Aumento della permeabilità della membrana post – giunzionale al Na+ e al K+ con conseguente genesi del potenziale
di placca
Depolarizzazione delle zone della membrana muscolare contigue alla regione della placca e nascita del potenziale
d’azione.
2.4 RELAZIONI ENTRATA - USCITA
1. SINAPSI DI TIPO UNO A UNO: un singolo potenziale d’azione nella cellula presinaptica evoca un singolo
potenziale d’azione nella cellula postsinaptica. Zoe Franzoni – Fisiologia
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2. SINAPSI DI TIPO UNO A MOLTI: un singolo potenziale d’azione nella cellula presinaptica evoca diversi
potenziali d’azione nella cellula postsinaptica.
3. SINAPSI DI TIPO MOLTI A UNO: un singolo potenziale d’azione nella cellula presinaptica non è sufficiente
a generare un potenziale d’azione nella cellula postsinaptica.
MUSCOLO
Può essere di 3 tipi diversi:
1. Muscolo liscio;
2. Miocardio;
3. Muscolo striato.
Sono diversi perché cambiano le loro funzioni e per come sono strutturati.
Tutte le pareti dei visceri hanno uno strato muscolare detto mucosa che è differente nello spessore; quasi tutti gli
organi cavi sono composti da muscolatura liscia perché involontaria e si contrae senza la nostra volontà.
3.1 DIFFERENZE TRA IL MUSCOLO STRIATO E IL MUSCOLO LISCIO
Muscolo liscio Muscolo striato
Involontario Volontario
Presenti nelle pareti degli organi cavi Inserito nello scheletro
Cellule in serie e in parallelo Cellule in parallelo
3.2 STRUTTURA DELL’APPARATO CONTRATTILE DEL MUSCOLO STRIATO
La struttura dell’apparato contrattile del muscolo scheletrico (muscolo straripato):
Le singole cellule muscolari sono circondate da uno strato di connettivo denominato ENDOMISIO;
Gruppi di cellule muscolari scheletriche formano FASCICOLI uniti dal PERIMISIO;
I fascicoli formano insieme il muscolo che è a sua volta rivestito dall’EPIMISIO;
I 3 strati di tessuto connettivo sono composti fondamentalmente da ELASTICA e FIBRILLE DI COLLAGENE.
Il muscolo si attacca all’osso tramite un tendine, costituito fondamentalmente da epimisio.
Il muscolo è composto da questi fascicoli che al loro interno hanno gruppi di cellule muscolari che sono altrettanto
rivestite da endomisio.
Queste cellule muscolari sono composte come delle normalissime cellule cioè hanno un nucleo, un citoplasma, il RE, i
mitocondri etc.
Dentro il citoplasma troviamo miofibrille costituite da miofilamenti che costituiscono l’apparato contrattile del
muscolo striato.
Queste MIOFIBRILLE sono composte da 2 proteine:
1. ACTINA.
2. MIOSINA.
Questi filamenti possono essere o spessi o sottili che compongono il SARCOMERO e quest’ultimo è delimitato da una
LINEA Z. Zoe Franzoni – Fisiologia
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Actina: filamento rosso sottile;
Miosina: filamento blu spesso.
3.2.1 CONTRAZIONE
La contrazione è uno scivolamento dei filamenti di actina sui filamenti di miosina che attivano il sarcomero; i filamenti
di actina si uniscono e annullano lo spazio che si trova tra di loro.
Questa azione permette un accorciamento del sarcomero e di conseguenza del muscolo.
3.2.2 FILAMENTI DI ACTINA
L’actina è composta da diversi tipi di proteine:
ACTINA:ha funzione strutturale ma interagisce lo stesso anche con le altre proteine.
TROPOMIOSINA: compito di far scivolare il filamento e ridurre il sarcomero.
TROPONINA: compito di far scivolare il filamento e ridurre il sarcomero (osserva un aumento durante
l’infarto che indica un danno al muscolo).
3.2.3 FILAMENTO DI MIOSINA
La miosina è composta solo da miosina ed è quindi la proteina strutturale; è una treccia di filamenti che terminano
tutti con una TESTA FLESSIBILE.
La testa si attacca all’actina che gli fa permettere lo spostamento e la riduzione del sarcomero.
CICLO CONTRAZIONE – RILASCIAMENTO NEL MUSCOLO SCHELETRICO
Nel muscolo scheletrico e cardiaco il ciclo di contrazione – rilasciamento si svolge in 5 fasi:
1. La stimolazione della membrana cellulare provoca un incremento di Ca++ MIOPLASMATICO cioè il
citoplasma (il Ca dall’esterno va all’interno);
2. Il legame del Ca++ con la troponina espone i siti ove i ponti trasversali si attaccano all’antica (il Ca nel
citoplasma si attacca alla troponina che fa muovere la tropomiosina con questo si liberano dei posti e la testa
della miosina si attacca ai siti vuoti);
3. I ponti trasversali si attaccano quindi in tutti i siti esposti (si formano i ponti che creano il movimento e si
rimpicciolisce il sarcomero);
4. La fine della stimolazione è seguita dalla rimozione di Ca++ dal mio plasma e dalla dissociazione del Ca++ dalla
troponina (con la ripolarizzazione avviene una sottrazione di Ca e porta alla dissociazione della troponina);
5. I filamenti sottili riprendono la configurazione che blocca ulteriori interazioni con i ponti trasversali (la cellula
ritorna alla sua situazione iniziale e la testa della miosina viene rimossa).
Durante questo ciclo può succedere:
Quotazione di contrazione è normale cioè contrazione e rilassamento avviene in modo ottimale.
La risposta submassimale provocata da un singolo potenziale d’azione: uno stimolo di contrazione che non è
abbastanza forte da permettermi una contrazione ottimale e questa si chiama scossa.
Potenziali d’azione ripetitivi e vicini possono provocare sommazione di scosse che producono un tetano.
3.3 STRUTTURA DELL’APPARATO CONTRATTILE DEL MUSCOLO LISCIO
Nel caso del muscolo liscio si ha una cellula e non una fibra; le miofibrille di actina e miosina si trovano nel citoplasma
ma sono organizzate in modo diverso da quelle del muscolo striato.
1. SARCOLEMMA: membrana plasmatica; Zoe Franzoni – Fisiologia
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2. NUCLEOLO;
3. NUCLEO;
4. SARCOPLASMA: citoplasma.
Sarco = muscolo.
La cellula presenza delle zone dense e sono il punto in cui si incontrano i filamenti intermedi.
Questi fili intermedi formano una specie di rete attorno alla cellula muscolare liscia e nel momento in cui arriva un
potenziale d’azione sul sarcolemma la “rete” si distende o si contrae.
IMPORTANTE: tutto ciò che avviene nel liscio avviene nello striato cambia solo la disposizione delle cellule.
3.4 ENERGETICA MUSCOLARE
La cellula muscolare richiede un apporto costante di ATP:
A riposo per il mantenimento dei gradienti ionici (pompe del sodio);
Durante la contrazione per la troponina;
Durante il rilasciamento per le pompe del calcio.
L’ATP o la si recupera dall’ADP o là si deve ricreare dall’inizio.
3.4.1 RECUPERO ATP
Riutilizzo dell’ATP dallo scarto tramite FOSFORILAZIONE DIRETTA:
1. Da ATP diventa ADP + P (fosfato inorganico);
2. Da ADP + ADP diventa AMP + ATP;
3. Da AMP + AMP + P diventa ATP;
4. Da AMP + P + P diventa ATP.
In quale modo la cellula è in grado di recuperare l’energia che ha perso.
3.4.2 CREARE ATP
Creare l’ATP da zero si utilizza la GLICOLISI:
1 molecola di glucosio si formano 2 di ATP + 1 di NADH.
Con la glicolisi si prendono gli zuccheri (glucosio) ma l’eccesso di zuccheri fa si che va ad accumularsi negli organi e
forma il glicogeno che è il glucosio in magazzino che al corpo non serve.
La glicolisi può essere:
1. Aerobica: presenza di ossigeno e ho come risultato la produzione di glucosio e ATP.
2. Anaerobica: assenza di ossigeno e ho produzione di glucosio e di acido lattico.
Produzione di ATP a partire dagli acidi grassi si chiama FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA che ha bisogno di ossigeno.
SISTEMA NERVOSO
Il sistema nervoso si distingue in:
1. SISTEMA NERVOSO CENTRALE: costituito da encefalo, cervelletto e midollo spinale; Zoe Franzoni – Fisiologia
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2. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO: costituito da tutti i nervi del corpo.
4.1 ENCEFALO
L’encefalo è composto da:
Cervello;
Cervelletto;
Midollo spinale.
4.1.1 CERVELLO
Riceve tutte le informazioni che gli organi di senso raccolgono dal mondo esterno, le elabora e i vie le risposte
determinando tutti i movimenti volontari.
Controlla anche il pensiero, la memoria e il linguaggio.
4.1.2 CERVELLETTO
Controlla l’equilibrio del corpo e ne coordina i movimenti.
L’azione del cervello con il cervelletto permette i movimenti specifici
4.1.3 MIDOLLO ALLUNGATO
Collega l’encefalo al midollo spinale e comprende i centri nervosi che regolano la respirazione e i battiti del cuore
(movimenti involontari).
È composta da 3 parti:
Diencefalo;
Ponte;
Bulbo.
È composta da materia grigia è composto dal soma dei neuroni che è un insieme di corpi dei neuroni invece la materia
bianca è l’insieme degli assoni ricoperti da mielina.
1. Corna posteriori: sono quelle più piccole e sono della via nervosa sensoriale, se si provoca una lesione ci si
può muovere ma non si ha più la sensibilità;
2. Corna anteriori: sono quelle più grandi e sono della via nervosa motoria del midollo spinale, se si provoca una
lesione c’è un danno motorio dalla lesione in giù.
Il nervo spinale porta la sensibilità alle corna posteriori e porta la mobilità a quelli anteriori.
4.1.4 MIDOLLO SPINALE
È il collegamento tra inerbì del l’encefalo e riceve gli stimoli che provengono da tutti gli organi e trasmette ai muscoli i
comandi elaborati dal cervello.
4.1.5 CORTECCIA CELEBRALE
È lo strato esterno del cervello, formata da miliardi di cellule nervose.
Le varie zone della corteccia celebrale hanno funzioni diverse; ci permette di conoscere il mondo esterno, di pensare e
di riflettere.