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Farmacologia - Pagina: 68

3. Farmacodinamica. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d'azione dei farmaci. Si occupa di: identificare i siti d'azione dei farmaci; delineare le interazioni fisiche o chimiche tra farmaco e cellula; caratterizzare la sequenza completa farmaco-effetto. "Corpora non agunt nisi fixata". (P. Ehrlich) cioè "non c'è effetto se non c'è niente che si lega". Recettori: Si definisce recettore il componente di una cellula che interagisce con un farmaco dando inizio alla catena di eventi biochimici che portano agli effetti farmacologici osservati. Gli effetti terapeutici e tossici dei farmaci traggono origine dalle loro interazioni con molecole presenti nell'organismo. Per lo più i farmaci agiscono combinandosi con macromolecole specifiche in modo tale da alterarne (o meglio, modularne) le proprietà biochimiche biofisiche. I farmaci producono effetti chimici e fisiologici molto specifici: non esiste un farmaco universale, capace di intervenire su qualsiasi sintomo. Questa evidenza ha portato a teorizzare l'esistenza dei recettori. I recettori determinano la relazione quantitativa fra la dose di farmaco e l'effetto farmacologico; sono responsabili della selettività dell'azione dei farmaci; mediano l'azione farmacologica fra agonisti (sostanze in grado di produrre un determinato effetto) e antagonisti (sostanze in grado di impedire l'azione dell'agonista). Sono recettori per i farmaci: recettori per i neurotrasmettitori (detti anche "recettori di membrana") e gli ormoni enzimi canali ionici acidi nucleici

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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