Skip to content

Il diario alimentare


Sul diario alimentare la persona annota di volta in volta ciò che mangia, quando, in che quantità e in quale contesto specificando anche lo stato emotivo in cui si trova durante l’assunzione del cibo. In tal mondo impara ad osservare anche da sola il proprio modo di mangiare e a favorire cambiamenti adeguati e consapevoli. Il rapporto emozioni-cibo è infatti molto complesso e annotare gli stati d’animo risulta efficace per identificare sentimenti che spingono ad un determinato comportamento alimentare inadeguato. Inoltre non devono essere mai negati i propri bisogni, come quello del piacere del cibo, spesso considerato illecito e da sacrificare. Il punto centrale del trattamento pertanto non deve essere la perdita di peso ma il riconoscimento dei propri stati emotivi, la consapevolezza di dover acquisire un nuovo stile di vita integrando l’attività fisica che ha effetti positivi anche sull’umore. Lo scopo del diario è quindi modificare l’atteggiamento del paziente nei confronti del cibo in modo che il problema possa essere gestito autonomamente mediante il cambiamento dello stile di vita. Inoltre il diario è un importante strumento per l’educazione alimentare individuale e costituisce un’alternativa alla dieta ipocalorica: il terapeuta può individuare in modo semplici le abitudine errate, discuterne col paziente e di comune accordo stabilire scelte alimentari alternative (impegno scelto dal paziente). In tal modo l’educazione alimentare è mirata alle esigenze individuali e il diario può svelarsi uno strumento efficace anche a lungo termine.

Tratto da EDUCAZIONE SANITARIA di Lucrezia Modesto
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.