Aritmie
La comparsa di disturbi del ritmo postoperatori è frequente. L’apertura del pericardio ed il posizionamento di drenaggi durante l’intervento sono stimoli infiammatori ed aritmogeni. Gli squilibri idro-elettrlitici possono costituire ulteriori fattori di rischio così come la cardiopatia di base e gli episodi di ischemia o di scompenso postoperatori. La diagnosi elettrocardiografica è solitamente semplice. In alcuni casi più difficili sono possono essere utilizzati i cavi stimolatori epcardici atriali come elettrodi esploratori per meglio registrare l’attività atriale (derivazione atriale unipolare).
La terapia è volta a trattare eventuali cause (correzione di squilibri elettrolitici, drenaggio di un versamento pericardico, ....), al controllo della frequenza ventricolare in caso di tachiaritmie ed alla profilassi tromboembolica (anticoagulanti) .
In caso di risentimento emodinamico è indicato il trattamento dell’aritmia che si basa sulla somministrazione di antiaritmici e, in caso di tachiaritmie ventricolari (o più raramente sopraventricolari), sulla cardioversione elettrica.
Continua a leggere:
- Successivo: Fibrillazione atriale
- Precedente: Tamponamento cardiaco
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.