Russia Sovietica (URSS) - Il comunismo di guerra
IL NUOVO GOVERNO
Il consiglio dei commissari del popolo venne istituito pochi giorni dopo la Rivoluzione d’ottobre; presieduto da Lenin, il consiglio era formato da membri di primo piano del Partito come Trockij (commissario per gli affari esteri) e Stalin (responsabile delle minoranze nazionali). Lenin (pseudonimo di Vladimir Ul’janov) era a capo del governo e del Partito e in lui si vedeva la figura più importante del nuovo regime.
Il 2° congresso panrusso dei soviet approvò la rivoluzione bolscevica e, facendo leva sui soviet locali, i bolscevichi estesero il proprio dominio. Ma la prima vera sfida si presentò quando l’assemblea costituente a maggioranza socialrivoluzionaria si riunì; Lenin fece intervenire le truppe e disperdere l’assemblea, che non reagì perché non aveva nessuna forza armata alle spalle e perché il nuovo governo aveva concesso ai social rivoluzionari 3 dicasteri; tuttavia raggiungere un accordo non fu semplice.
Un altro problema fu rappresentato dall’uscita della Russia dalla I Guerra Mondiale: i tedeschi si dimostrarono disposti al negoziato, ma a dure condizioni e Trockij ritenne di doverle respingere, l’esercito tedesco rispose con un’ulteriore avanzata sul territorio russo e solo l’autorità e la decisione di Lenin permisero di giungere all’umiliante trattato di Brest-Litovsk (1918), con cui Ucraina, Finlandia, Polonia, Estonia, Lituania e Lettonia ebbero l’indipendenza e la Russia si impegnava a versare un’indennità di guerra. Tuttavia la sconfitta tedesca nel conflitto permise di non assegnare carattere definitivo al trattato e l’Ucraina restò alla Russia. Lo scioglimento dell’assemblea costituente e la resa di fronte alla Germania permisero la sopravvivenza del nuovo governo sovietico, che nel frattempo aveva fatto alcune modifiche: i contadini poterono impadronirsi delle terre, i comitati operari ottennero il controllo sulle banche, il commercio con l’estero divenne monopolio di Stato, il sistema giudiziario esistente venne abolito, gli appartenenti alle classi medie persero le loro proprietà, i possedimenti ecclesiastici vennero confiscati e l’insegnamento religioso venne vietato, fu adottato il calendario gregoriano, fu avviata la repressione dei menscevichi e venne istituita la Ceka (polizia politica).
IL COMUNISMO DI GUERRA
A partire dall’estate del 1918 il comunismo di guerra, conseguenza delle lotta che il governo stava conducendo con i nemici esterni, divenne realtà attraverso la nazionalizzazione dell’industria (lo Stato si impadronì di tutte le industrie e l’industria privata scomparve, venne introdotto il lavoro obbligatorio, gli scambi commerciali privati vennero sostituiti dal razionamento e dalla distribuzione governativa) e la nazionalizzazione delle terre (le terre divennero proprietà dello Stato, i contadini furono obbligati a consegnare tutta la loro produzione).
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Autore:
Francesca Masciadri
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- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Lingua e Cultura Italiana
- Corso: Lingue e Letterature Straniere
- Esame: Letteratura Russa
- Titolo del libro: Storia della letteratura russa
- Autore del libro: Nicholas Riasanovskij
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