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Ricostruzione e sviluppo economico dell'URSS dopo la Seconda Guerra Mondiale


La II Guerra Mondiale comportò perdite umane (molti prigionieri di guerra; sterminio di ebrei, comunisti, funzionari governativi e zingari) e distruzioni materiali (devastazioni, politica della terra bruciata, demolizione generale), ma produsse anche un forte slancio patriottico e nazionalistico, favorito dal governo comunista che fece del suo meglio per mobilitare il popolo e predisporlo a sforzi e sacrifici, e l’ascesa della posizione e dell’importanza sovietica sulla scena internazionale quindi la politica postbellica era ben definita.

Per riparare i danni causati dalla guerra e riprendere l’avanzata economica, Stalin e il politbjuro ricorsero a una serie di piani:
    •    IV piano quinquennale (1946-1950), che pose l’accento sull’industria pesante, produsse grandi quantità, ma scarsa qualità, e spostò il centro industriale a est
    •    V piano quinquennale (1951-1955), che sviluppò l’industria bellica ed energetica e accentuò la dimensione agricola senza risolvere la questione dell’insufficienza agricola

REIMPOSIZIONE DELLE NORME E DELLE CREDENZE SOCIALISTE
Il sistema politico sovietico cambiò poco: il soviet supremo era la cassa di risonanza di Stalin e del
governo; i commissariati del popolo divennero ministeri e il loro numero fu ridotto e il presidium sostituiva il politbjuro e l’ufficio organizzativo. L’ambito ideologico e culturale fu segnato dalla riaffermazione dell’ortodossia comunista.

ALLONTANAMENTO DELLE IDEOLOGIE ESTERE E SFRUTTAMENTO DELLA NUOVA POSIZIONE INTERNAZIONALE
A livello di politica estera è possibile individuare alcuni avvenimenti fondamentali:
    •    espansione della potenza sovietica in Europa orientale, che fu la conseguenza del ritiro delle forze occidentali, della certezza che le libere elezioni si sarebbero tradotte nell’elezione di governi antisovietici e delle pressioni esercitate dai comunisti.
    •    rottura tra URSS e alleati occidentali, quando non si riuscì a raggiungere nessun accordo sui controlli dell’energia atomica.
    •    polarizzazione del mondo in blocchi contrapposti: mentre i nuovi governi totalitari del’Europa orientale si autoproclamavano “democrazie popolari” e seguivano il modello sovietico, Churchill sottolineò il nuovo pericolo rappresentato dall’espansione comunista per il mondo democratico e l’Europa occidentale si avviava a formare un blocco compatto (piano Marshall, NATO).
Il mondo occidentale si contrappose a quello sovietico nelle Nazioni Unite e in Germania (nascita di due Germanie contrapposte: la Repubblica Federale Tedesca a ovest e a Repubblica Democratica Tedesca a est), dando avvio così alla Guerra Fredda, che in Corea si tradusse in guerra aperta, perché fu impossibile raggiungere un accordo tra le potenze vincitrici e si formarono 2 governi, uno nella Corea del Sud (USA) e uno nella Corea del Nord (US); la Corea del Nord aggredì la Corea del Sud e gli USA intervennero a fianco della seconda, mentre i cinesi a fianco della prima. Un armistizio venne firmato nel 1953.

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