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L'illuminazione sul lago di Como (1881) - Paesaggi estivi - Cava de' Tirreni

Ne L'illuminazione sul lago di Como, Ciampoli racconta di una festa sul lago di cui i giornali parlano. Ne descrive i bagliori della festa, "una vegetazione di lumi" e personifica il lago che "ne gode, ne ride, e rende dal seno i giochi bizzarri di luce". E quel concerto di luci e suoni è reso con un richiamo al sublime, "stupendamente mostruoso, ti ammalia e ti stordisce". Alla fine, Ciampoli racconta di aver sognato quella magica festa "ma lo splendido sogno è stato meno bello del vero".

In Paesaggi estivi, Ciampoli conferma la predilezione per la visione dall'alto, panoramica, espressa anche in Roccamarina. Ed è una panoramica, oggi diremmo cinematografica, dal basso verso l'alto perchè Ciampoli torna al sole e all'aria mite, ai falchi e ai suoni udibili dall'alto: "La mente era soverchiata da tanta bellezza, la pupilla e la memoria erano soverchiate dal sentimento".

Tratto da INTRODUZIONE A DOMENICO CIAMPOLI di Domenico Valenza
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