Il concetto di matrimonio tardivo
Il concetto di matrimonio tardivo
Dupaquier ha giustamente modificato l'espressione di matrimonio tardivo in celibato forzato temporaneo, trattandosi non di un atto volontario ma dovuto a circostanze esterne. Per i giovani tutto ciò si trasformava in un inferno, sia per la castità forzata sia per la frustrazione per la ricerca di un lavoro che non si trovava.
Non esisteva solo il matrimonio tardivo a regolare la popolazione. C'erano anche le grandi mortalità e in particolare le crisi agricole e le carestie che seguivano un raccolto catastrofico, che ebbero riflessi decisivi sulle popolazioni europee soprattutto tra il 1600 e il 1750. Il meccanismo era semplice e brutale: ogni 10, 15 o 20 anni in molte zone urbane e rurali d'Europa, a causa del gelo, delle piogge, della grandine, il raccolto era catastrofico e i prezzi degli alimenti di base – le granaglie – aumentavano a dismisura. Fino alla fine del 1700 non esisteva un alimento come la patata, valida sostituta dei grani, così che questi ultimi erano l'elemento alimentare dittatoriale di vasti strati della popolazione.
È dimostrato come nella società preindustriale erano soprattutto due i gruppi di età che venivano colpiti dalla crisi demografica di vecchio tipo, così detta da Pierre Goubert perché legata alla crisi agraria di vecchio tipo, dipesa da fattori climatico – economici e da epidemie: il gruppo neonati – bambini – adolescenti da un lato e il gruppo delle persone anziane dall'altro.
Quando, alla metà del 1700. ebbe inizio in tutta Europa il processo di rapida crescita della popolazione, questi sistemi di autoregolamentazione furono applicati ancora? Per lungo tempo si è cercato di spiegare questa crescita come il risultato delle migliorate condizioni alimentari, igieniche e dell'assistenza sanitaria. Grazie alle riforme dell'agricoltura, all'ampliamento della produzione e a un limitato aumento della produttività, sarebbe stato dunque possibile nutrire un maggior numero di persone e ridurre i casi di mortalità infantile.
Sono affermazioni che contengono parzialmente delle verità ma non sono sufficienti a spiegare totalmente il fenomeno.
I progressi igienico – sanitari restarono, ad esempio, troppo modesti fino all'inizio del 1800 per aver potuto pesare sensibilmente sulla crescita demografica iniziata già prima, verso il 1750. Quanto ai progressi nell'agricoltura non c'è dubbio che nel 1700 furono immensi ma solo l'Inghilterra assunse un ruolo tale da permetterle il ruolo di nazione della rivoluzione agraria. Gli studi del resto hanno dimostrato che ciò fu conseguenza, e non causa, dello sviluppo demografico: gli investimenti venivano realizzati solo quando la prospettiva di guadagno era concreta.
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia moderna
- Docente: Gino Longhitano
- Titolo del libro: Alle origini dell'età moderna
- Autore del libro: Ernst Hinrichs
- Editore: Laterza
- Anno pubblicazione: 2005
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