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Religione e valori politici per Pettazzoni



Il Cristianesimo vuole salvare ogni uomo particolare. Il mondo va quindi subordinato alla Chiesa, la res publica alla civitas dei. Nel paganesimo invece la vita religiosa è orientata soprattutto verso questo mondo. La religione pagana è servizio reso agli dei per riceverne protezione per la comunità. Il bene da salvare è un bene di questo mondo. Il paganesimo vive ancora oggi non solo nelle sue potenze negative (demoniaco) ma anche nei suoi valori reali. Quando il Cristianesimo divenne religione dello stato, la vita religiosa della polis e dello stato continuò come prima assumendo però forme cristiane. La chiesa non si adopera abbastanza nel dissolvere i residui folklorici del paganesimo. Si parla dunque di Survival pagano. La prova che il carattere religioso dello stato non si poteva cancellare è nel Giappone del 1889: il principio di uguaglianza delle religioni fu applicato con la costituzione a buddhismo e cristianesimo, non al sintoismo, religione dello stato, al quale fu disconosciuto carattere religioso e attribuito quello di dovere civico. Ma questi continuò ad esser sentito come religione. Nel moderno stato laico persiste dunque un "sacro d'altra specie". Per Pettazzoni la religione non è un prodotto della civiltà borghese, ma un elemento immanente della civiltà, che ne costituisce una forma, un aspetto, accanto ad arte, vita economica, pensiero speculativo ecc. Sembra cioè una categoria aggiuntiva alle categorie dello spirito crociane, sembra che comunque P conservasse una pregiudiziale naturalistica nel considerare la civiltà come un tutto organico. E alcuni concetti sembrano molto influenzati dal pensiero risorgimentale e Mazzini. In Pettazzoni comunque il concetto storico di religione tende ad accostarsi a quello storiografico di "storia delle religioni" Ciò fa si che l'idea di una religione dello stato possa estendere, non frazionare la sfera del religioso. Nella prospettiva di Pettazzoni, una presa di coscienza dei riflessi religiosi inerenti ai "valori politici" poteva produrre effetti positivi verso la Chiesa, e rendendo di nuovo il cristianesimo religione dell'uomo. Quindi da un lato invitava i partiti politici (portatori di un' idea laica dello stato) a persuadersi che non si può fare politica ignorando la religione, quando alcuni ne fanno il fondamento della politica stessa. Comunque sottolinea che politicizzando l'impegno cristiano il sacro ne ha perso molto.

Tratto da STORIA DELLE RELIGIONI di Dario Gemini
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