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De Martino e il sistema delle categorie



Ne "la fine del mondo" troviamo riflessioni sulla prospettiva dello scienziato rispetto alle culture altre.. Qui parla di ethos del trascendimento = che indica l'impulso morale che spinge l'uomo dal soggettivo e dalla paura all'intersoggettivo. Con ciò De Martino storicizza il sistema delle categorie, ovvero elimina la metafisica, e ciò giustifica un'etnologia storicistica, ovvero la scienza dei fenomeni culturali. Magia e religione van sostituiti da una concezione interamente umana. La cultura mondanizzata occidentale deve disporre di meccanismi di risoluzione della crisi, e nello specifico di un simbolismo nuovo, che è quello civile. comunque De Martino, nel libro che è soprattutto una riflessione sull'etnocentrismo, rifiuta l'etnocentrismo dogmatico (una razza meglio delle altre) e il relativismo culturale americano (ogni cultura ha il suo posto), proponendo invece una posizione di etnocentrismo critico, sforzo sulla presa di coscienza dei limiti della propria storia culturale ed esigenza di allargamento della coscienza culturale...solo così può realizzarsi un umanesimo etnografico, che senza rinunciare al primato della cultura occidentale contenga un fattore di autocritica. Il modello di civilta europea non può cedere a quello di altre culture, seppur queste vadano studiate. Il nuovo occidente che può nascere deve essere connotato da categorie di osservazione.

Tratto da STORIA DELLE RELIGIONI di Dario Gemini
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