Skip to content

Il modello della dèmou phèmis / vox populi


IL MODELLO DELLA DÈMOU PHÈMIS / VOX POPULI. A metà degli anni Cinquanta Erich Dodds riprende una classificazione delle culture in due tipi ideali: shame culture e guilt culture. Per quel che concerne Roma, noteremo come l'educazione pensata e realizzata in essa sembra in posizione dialettico – speculare con una cultura che presenta ambedue le caratteristiche di shame e guilt e che, funambolescamente, cerca di soddisfare. La cultura romana marcia su due binari paralleli della pedagogia dell'essere e di quella dell'apparire, attuando un progetto pedagogico, proprio per ciò, perfettamente in sintonia con la società di cui intende farsi espressione, costruzione e perpetuazione. È per ciò che essa rappresenta un modello estremamente coerente di educazione sociale.
Si tratta di un processo educativo che impegna indistintamente tutti e coinvolge persone e istituzioni. Questo processo è rivolto prevalentemente all'età infantile e giovanile, ma per certi ambiti e attraverso particolari dispositivi continua ad esercitarsi sugli adulti, fino alla morte. L'educazione mira a guidare l'individuo nel pensare e comportarsi, di fronte alla collettività, in maniera confacente all'età e al ruolo sociale. Tutta la vita pubblica di un romano era sottoposta al vaglio, alla censura sociale. Non esiste una morale comune e generale, ma una morale per ciascun momento e situazione. L'educazione non insegna tanto ad essere quanto ad apparire; tutto è pesato secondo la bilancia della convivenza sociale. Persino le scelte sessuali non erano discutibili se rispettose delle regole sociali: al cittadino romano spettava il dominio. La vergogna non è solo una sensazione interna di inadeguatezza; è il biasimo della collettività, espresso dalla vox populi, che i greci chiamavano dèmou phèmis. Ma tutto ciò vincolava solo gli uomini liberi. Gli schiavi, invece, pur essendo schiavi in tutto erano comunque gli unici che potevano concedersi il lusso di essere. Entra a questo punto in gioco il concetto di ruolo.

Tratto da STORIA DELLA PEDAGOGIA di Gherardo Fabretti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.