Niccolò Machiavelli – Il prologo del Principe
Coerentemente con le posizioni espresse più tardi nel Discorso, il fiorentinissimo Machiavelli riempie il Prologo del suo trattato di localismi, rifuggendo le forme letterarie: a re al posto di al re; el al posto di il oppure e al posto di i; suto; acquistonsi. Sono assenti i latinismi, cosa spiegabile per il carattere non retoricamente acceso ma logicamente freddo e aguzzo di queste righe proemiali, che non richiedono infiorature e solennità. È un proemio paratattico, a frasi brevi e spigoli netti, ricchissimo di ripetizioni, anafore, anadiplosi, epifore e poliptoti. Non si tratta di abbellimenti retorici ma di strette del ragionamento, come mostra soprattutto la presenza di due anadiplosi a cavallo di periodi, quasi che il ragionamento ripartisse con forza esattamente dal punto, e dal concetto, dove era arrivato. Il vigore logico delle affermazioni guadagna precisamente dalla parsimonia delle parole usate, che lo fa diventare più incontestabile e fatale.
Il carattere teorematico e del tutto generalizzante del procedere concettuale di Machiavelli è appena corretto dai due exempla allegati di storia recente (Francesco Sforza e il re di Spagna a Napoli), facilmente comprensibili e adattabili al caso, e la metaforica dello Stato intesto come corpo vivente e dunque tratta dal corpo umano, non appare che nella parola membri. Sono invece due parole ad alto voltaggio categoriale – fortuna e virtù – che avranno poi larga correlazione nell'opera. Ciò che più colpisce è il binarismo logico che percorre da un capo all'altro il capitolo, la correlazione oppositiva o – o che non lascia spazio ad un terzo elemento, riproducendosi per gemmazione da una coppia all'altra giù giù inesorabilmente. Quello che Luigi Russo ha chiamato intelligentemente stile dilemmatico di Machiavelli.
Continua a leggere:
- Successivo: Niccolò Machiavelli – Tecnica dell'imbroglio
- Precedente: Iacobo Sannazaro – Desolazione di Sincero e del mondo
Dettagli appunto:
-
Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della lingua italiana
- Docente: Gabriella Alfieri
- Titolo del libro: attraverso la prosa italiana
- Autore del libro: Pier Vincenzo Mengaldo
- Editore: Carocci
- Anno pubblicazione: 2004
Altri appunti correlati:
- Filologia romanza
- La società aperta nel difficile cammino della modernità
- Napoli dal 400 al 600
- Controriforma e secondo 800 in letteratura
- La scrittura e l'interpretazione I
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Henry Wadsworth Longfellow: the poet translator
- Autopsia Psicologica: discriminazione della causa di morte
- «Sì cominciò Beatrice questo canto». Strategie retoriche negli esordi della Commedia.
- Amore e morte nella novella di Lisabetta da Messina di Giovanni Boccaccio
- Presenze e immagini dell'Islam nella Commedia di Dante
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.