Skip to content

Esistenza in Kierkegaard



“Io stupido hegeliano”! Con questa frase contenuta nelle Carte Kierkegaard rimprovera a se stesso la breve adesione alla filosofia di Hegel. Il perno di questa opposizione è il concetto di esistenza. L’oggetto della speculazione di Hegel non era l’esistenza quanto l’essenza delle cose e più precisamente la loro essenza razionale. L’esistenza sembrava essere inclusa nell’essenza razionale. Al di fuori di questo rapporto con la razionalità, l’esistenza per Hegel era pura accidentalità. Kierkegaard allora sostiene che l’esistenza è altra cosa rispetto all’essenza concettuale: esistere deriva da ex-sistere ossia stare fuori dal concetto. E già Kant lo aveva precisato: “io posso avere ben chiaro in mente il concetto di cento talleri, ma il fatto che esistano è ben altra cosa”. Occupandosi di essenze la filosofia hegeliana aveva per oggetto l’universale: invece Kierkegaard vuole concentrare la sua attenzione su ciò che universale non è, ossia sull’esistenza e l’importanza del singolo.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.