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Definizione di idea e logica come metafisica in Hegel



Obiettivo della filosofia hegeliana è la conoscenza dell’intero: essa tuttavia può avvenire in due modalità differenti. Se all’interno della fenomenologia dello spirito (primo strumento per cogliere l’intero) la logica era considerata scienza propedeutica, quando Hegel passa dalla fenomenologia alla costituzione di un sistema filosofico componendo cioè pezzo per pezzo la realtà per poi coglierla nella sua totalità, la logica diventa la prima tappa (e non più scienza che introduce) del sistema. In questo caso la totalità è intesa come ragione assoluta e infinita che Hegel chiama idea. Dunque all’interno della logica l’idea è concepita come “elemento astratto del pensiero” e dunque la logica è scienza dell’idea pura o dell’idea in sé. Hegel però ci tiene a distinguere la sua idea di logica dall’idea tradizionale di logica formalistica (detta anche logica generale). Hegel infatti concepisce le categorie logiche non solo come strutture formali utili alla conoscenza logica appunto, ma come strumenti di conoscenza in senso anche ontologico. Per Hegel allora la logica coincide con la metafisica. Con ciò Hegel vuole affermare che, dal momento che le categorie hanno una portata insiem logica e metafisica, la struttura razionale del mondo non è qualche cosa che esiste soltanto nella mente finita dell’uomo, ma è un tutt’uno con l’essenza del reale. Nella Scienza della logica (prima parte dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche) le categorie vengono definite astratte non perché prive di contenuto materiale, ma perché Hegel le considera qui come separate dai loro contenuti reali (quindi in sé) ossia espressioni del pensiero puro.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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