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Bergson e lo spiritualismo



Nella prima metà dell’800 parallelamente al positivismo si sviluppa in Francia lo spiritualismo secondo il quale ogni verità scaturisce dalla coscienza, attraverso il metodo dell’osservazione interiore. La componente spirituale assume allora un valore nettamente superiore all’elemento materiale: di qui l’opposizione dello spiritualismo ad ogni forma di materialismo, naturalismo, empirismo perché tutti pensieri strettamente legati al sapere scientifico. La maggior figura di questa corrente di pensiero è Bergson nato a Parigi nel 1889 e morto nel 1941 sotto i nazisti.
Nel 1928 gli fu conferito il premio nobel per la letteratura Scrisse due opere importanti: Saggio sui dati immediati della coscienza e poco dopo Materia e memoria. Negli ultimi anni i suoi interessi religiosi divennero sempre più forti e si accostò al cattolicesimo, senza tuttavia abbracciarlo ufficialmente per solidarietà nei confronti della comunità ebraica in cui era cresciuto.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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