L'apologetica cristiana
Ormai nel II secolo i cristiani sentono il bisogno di giustificarsi dalle continue accuse rivolte a loro. I primi scritti erano infatti preoccupati dell'organizzazione delle comunità e non fu prodotta letteratura apologetica. Ricordiamo la Didachè (fine del I secolo) che forniva indicazioni sulle prime celebrazioni liturgiche delle comunità siro – palestinesi. La I lettera di Clemente ai Corinzi che fu scritta dal Vescovo di Roma subito dopo la persecuzione di Domiziano per ricondurre la comunità di Corinto alla pace e alla concordia che è testimonianza dell'inizio del predominio della chiesa romana. La lettera di Barnaba (scritta nel 130 c.a. all'epoca di Adriano) che è un primo tentativo do definire l'identità cristiana in opposizione a quella giudaica. Il Pastore di Erma, scritto sono Antonio Pio, che testimonia la ripresa di motivi apocalittici della tradizione giudaica.
Gli apologisti invece iniziano a confrontarsi con i pagani in discorsi anche letterariamente ambiziosi. Distinguiamo:
- Apologetica greca di Aristide, Giustino, Taziano, Atenagora e Teofilo. Preparati neoplatonicamente e generalmente in campo filosofico. Sono attenti agli aspetti culturali del confronto coi pagani.
- Apologetica latina di Tertulliano, Minucio Felice, Cipriano e poi Lattanzio. Sono più sensibili ad aspetti politici e giuridici condannando la politica religiosa dei romani e sottolineando le incertezze della legislazione romana sui cristiani.
Aristide di Atene scrive alla fine dell'impero di Adriano e la sua Apologia non è opera di grande profondità. È una preziosa polemica contro la divinizzazione degli elementi e delle credenze politeistiche dei pagani, sostenendo che i cristiani possseggono una idea di Dio più razionale e una vita morale più elevata dei giudei e dei greco – romani.
Giustino è pensatore di altro livello. È nato in Palestina, a Flavia Neapolis, e si sposta poi a Roma, dove scrive tra il Scrive due Apologie e un Dialogo con Trifone e ci ha lasciato una importante riflessione sui rapporti tra cristianesimo e cultura greco – romana.
Nel Dialogo con Trifone racconta il suo travaglio spirituale che lo ha portato, prima di arrivare al cristianesimo, ad abbracciare quattro scuole filosofiche; stoica, peripatetica, pitagorica e platonica. Sarà lo spettacolo eroico dei martiri a contribuire alla sua conversione. Il cristianesimo per Giustino è il compimento della filosofia greca. Fa suoi uno dei concetti fondamentali del pensiero stoico, quello del logos spermaticos, della ragione seminale, e lo fonde con le premesse del quarto vangelo, affermando che Gesù è il Logos divenuto carne. Il Logos esisteva già da prima e diffondeva i suoi semi di verità su Mosè, sui profeti ebrei,sui filosofi e sui legislatori pagani. Gesù
ha compiuto il processo.
Taziano, allievo di Giustino, scrive il Discorso ai Greci, che contiene una valutazione completamente diversa della civiltà greco – romana. Taziano era siro di nascita e fiero di esserlo, e capovolge interamente gli argomenti di Giustino, accomunando tutte le conquiste intellettuali greche come un coacervo di immoralità e contraddizione, ispirato non dal Logos ma dai demoni.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia del cristianesimo
- Titolo del libro: Il cristianesimo antico - Dalle origini al concilio di Nicea.
- Autore del libro: Giorgio Jossa
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