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L'impressionismo di Deluc ed Epstein




Ci si soffermerà soltanto su Delluc e Epstein, mettendo in luce le relazioni e le differenze tra due posizioni, due discorsi, che spesso sono stati considerati analoghi, se non identici, sotto la comune denominazione di impressionismo.
Per Delluc la fotogenia esprime essenzialmente l’accordo tra un soggetto ed un oggetto della visione, e la natura di questo accordo oscilla tra la casualità e la capacità di “saper vedere” che deve caratterizzare il cineasta: se da un lato si tratta di cogliere, in maniera quasi fortuita, il luccichio delle cose, la loro verità naturale, dall’altro questa operazione necessita di una specifica competenza tecnica ed espressiva.
Epstein in apparenza non fa altro che tirare le conseguenze di questo discorso: come si è visto la fotogenia esprime ancora l’accordo tra due polarità, ma questa volta l’accento è posto sulla sua esistenza propria, specifica, in quanto qualità delle immagini, piuttosto che sulle istanze che la determinano. In questo modo Epstein pone di fatto la priorità dell’immagine, dunque della relazione, sui termini relati – la m.d.p. e il mondo oggettuale; esso deriva in realtà da una concezione del cinema profondamente diversa da quella di Delluc, che può esser meglio chiarita attraverso alcuni esempi,

Tratto da SEMIOTICA DEI MEDIA di Nicola Giuseppe Scelsi
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