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La politica di Gorbacev verso i paesi "satelliti" in "Passato Presente"

In questo paragrafo l'enunciatore fa immediatamente riferimento alle conoscenze enciclopediche acquisite dal lettore nel capitolo precedente, incentrato sulla politica di Gorbacev e sulla fine dell'URSS. Il titolo, del resto, fa già presupporre il peso dato dall'enunciatore al ruolo della politica del presidente sovietico nei confronti dei cambiamenti che avverranno nell'Est europeo. Anche nello schema iniziale, abbiamo visto, la fine del controllo politico da parte dell'Urss è indicata come una delle due concause che avrebbero portato ai cambiamenti descritti in questo capitolo.
Il testo si può riassumere, dal punto di vista dello schema attanziale in questo modo: La politica di Gorbacev (di disimpegno nei confronti dei paesi satellite – quindi caratterizzata dalla modalità del non volere) è il destinante,  i paesi satelliti sono il soggetto che tende alla conquista di  nuove forme economiche e politiche (oggetto)
Dal punto di vista dello Schema Narrativo Canonico, abbiamo una fase manipolatoria (politica di Gorbacev), una fase performante (quella dei «profondi e repentini rivolgimenti») e una sanzionatoria (il riconoscimento nei paesi satellite di nuove forme economiche e politiche). Si noti fin da ora come per il discorso storico di un manuale il ruolo del destinante è essenziale nell'individuazione delle cause e nelle attribuzioni di responsabilità.
Questo paragrafo è illustrato da una foto a colori di Bush e Gorbacev che parlano sorridenti. La didascalia ci dice che essa si riferisce al «summit di Malta del dicembre 1989». Il summit di Malta non è mai citato nel paragrafo, quindi l'immagine è chiaramente simbolica della fine della guerra fredda e della distensione dei rapporti tra USA e URSS. Altro elemento della valorizzazione mitica di questa foto è la presenza, alle spalle dei presidenti, delle bandiere dei loro stati. Gorbacev e Bush in questo caso rappresentano i loro Paesi e la fine di un'epoca di conflitti, quindi la fine del «lungo dopoguerra» indicato dal titolo del capitolo.

Tratto da SAGGIO SUL MURO DI BERLINO di Isabella Baricchi
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