Biografia di Norman McLaren
Norman McLaren nasce l'11 aprile 1914 in Scozia, studia dal 1932 al 1936 alla Glasgow School of Fine Arts. Fin da piccolo è appassionato di musica: studia pianoforte e violino dai 9 ai 12 anni, e segue anche dei corsi di Teoria musicale. Durante la sua adolescenza approfondisce l'amore per la musica ascoltando pop, folk e jazz e interessandosi sempre di più alle strutture e ai processi compositivi della musica classica. La sua carriera di regista inizia a 19 anni con la realizzazione di Seven Till Five (Dalle sette alle cinque) (1933), in cui descrive una giornata della vita in una scuola d'arte.
Nel 1939 si trasferisce a New York, dove continua a sperimentare su un'altra dozzina di film la pittura diretta su celluloide. Nel 1941 approda alla compagnia di produzione e distribuzione National Film Board of Canada (NFB), diventando l'autore-simbolo della cinematografia d'animazione di quel paese. Qui realizza infatti filmati di propaganda come V for Victory, (1941), Hen Pop Hop, (1942), ma anche filmati astratti e opere sperimentali come Dollar dance (1943), dipinto sulla celluloide con fondali semovibili; Alouette(1944), illustrazione in tre minuti del popolare canto francese fatta con ritagli di carta; C'est l'avion (1945) realizzata con pastelli.
Sempre grazie al sostegno economico e produttivo dell' NFB, prosegue la propria sperimentazione approfondendo tecniche diverse come il disegno animato, la pixillation (l'inserimento di attori veri in sequenze animate), l' animazione ottenuta con la carta ritagliata, la stop-motion, l'elaborazione dei suoni mediante intervento diretto sulla banda sonora. Si tratta di lavori dal grande impatto tecnico, che hanno saputo unire sperimentazione, tecnica e intrattenimento.
Il suo lavoro più famoso è il cortometraggio Neighbours (1952), in cui sperimenta una nuova tecnica: l'animazione di vere persone. Neighbours valse a McLaren numerosi riconoscimenti, tra cui l'Oscar al miglior cortometraggio documentario.
Nel 1957 realizza A Chairy Tale che combina animazione di persone e di oggetti, illustrando la ribellione del mondo inanimato contro la manipolazione umana. Questo film, musicato da Ravi Shankar, mostra un uomo che cerca inutilmente di sedersi su una sedia riluttante. Stesso argomento tratta il successivo Opening Speech (Discorso di apertura)(1960), interpretato dallo stesso McLaren che cerca di impadronirsi di un microfono ribelle.
Una delle realizzazioni più ricche e complesse è Canon (Canone) (1964), che include cartoni animati, animazione di sagome ritagliate, oggetti, persone e anche un gatto. Con l'abilità artigianale tipica di tutto il suo lavoro, McLaren illustra un tema che gli è particolarmente congeniale: la traduzione di forme musicali in forme visive. Nel film, McLaren descrive il canone dapprima per mezzo di cubetti alfabetici, poi mediante pupazzi animati, infine facendo marciare attraverso lo schermo un uomo, una donna e un gatto, che ripetono gli stessi movimenti (melodia) in stadi differenti.
Il regista muore a Montreal nel 1987.
Continua a leggere:
- Successivo: Tecniche produttive di McLaren
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.