Skip to content

La menzogna di Argo il cieco


Anche in Argo il motivo della menzogna è palese sin dal titolo (“...ovvero i sogni della memoria”) e sin dall'inizio il narratore precisa come il suo racconto dell'inverosimile vita più va avanti più risulta truccato fino ad ammettere in Exit che la storiella gli veniva su bene e disseminata di trappole. Le metafore della teatralità non vengono meno in questo romanzo, e come palcoscenico era stata la Rocca, così adesso teatro è un paese. Tutto il libro è uno schema ripetuto infinite volte che vuole dare effettiva consistenza a ciò che non ce l'ha e che tenta paradossalmente di averla attraverso menzogne e recite da palcoscenico. Anche i protagonisti de La Panchina si contendono un libro, in cerca di quella verità che, malgrado la cecità dell'uno e l'ignoranza del greco dell'altra, si aspettano da esso. Ma quella verità è ancora una volta una menzogna da recitare, una menzogna da palcoscenico che parlava di loro, simil padre e simil figlia che si incontravano per accidente.

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.