I Cappadoci e l'origenismo
I Cappadoci e l'origenismo
SIGNIFICATO CULTURALE. I Cappadoci portarono avanti l'origenismo ma in un contesto ormai profondamente cambiato. Con Origene l'incontro tra messaggio cristiano e cultura greca era stato accidentato e difficile, e il messaggio veniva adeguato alle richieste del greco colto, e quasi esclusivamente a scopo speculativo. Al tempo dei Cappàdoci la situazione è molto mutata e il cristianesimo si avviava a diventare religione di stato. Il problema era ora diverso: vivere il cristianesimo con assoluta sincerità senza rinunciare a ciò che di bello e nobile aveva prodotto la civiltà greca, sfatare il mito giulianeo, porfiriano e celsico dell'incompatibilità tra la fede irrazionale dei cristiani e la loro visione antimondana e il razionalismo greco con la sua visione ottimistica del mondo.
L'ambiente elevato da cui provenivano e col quale rimasero sempre in contatto tramite moltissimi tramiti rendeva i tre Cappàdoci particolarmente sensibili a questa esigenza, armonizzando raffinatezza letteraria e ardua speculazione filosofica, tenendo contatti con illustri intelletuali pagani come Libano e Temistio, dimostrando la compatibilità tra cristianesimo e paganesimo.
La loro rigida intransigenza, specie in Basilio, li portava a criticare ogni forma di ingiustizia nelle loro omelie (sesta, settima, ottava) senza renderli sordi al richiamo della civiltà classica. La loro adesione al cristianesimo tra l'altro si manifestò nella forma tradizionalmente più ostile allo spirito greco: il monachesimo. Basilio fu colui che diede una regola e tutti e tre compresero che l'ideale monastico non doveva identificarsi con gli eccessi ascetici e che il rifiuto del mondo non doveva tradursi nell'ignoranza totale. L'ideale monastico non solo non era incompatibile con certi valori essenziali della tradizione greca ma sa addirittura trarre frutto dall'amor Dei intellectualis, che della tradizione greca costituisce una delle conquiste più alte.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Letteratura Cristiana Antica
- Docente: Grazia Rapisarda
- Titolo del libro: Storia della letteratura cristiana antica
- Autore del libro: Manilo Simonetti - Emanuela Prinzivalli
- Editore: EDB
- Anno pubblicazione: 2008
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