Il pessimismo storico di Leopardi
Dal secondo dopoguerra, il pensiero di Leopardi assume una rilevanza filosofica. La mancanza di un'elaborazione filosofica sistematica non implica che Leopardi sia un pensatore asistematico. Egli anzi parla spesso di "mio sistema". Ciò che manca di sistematicità ed è invece aperto è il metodo d'indagine. Leopardi rifiuta la speculazione filosofica classica, e afferma la speculazione quale bisogno esistenziale e sociale: non in quanto filosofo ma in quanto essere umano.
La sua prima riflessione filosofica (1817-18) è influenzata dall'Illuminismo e da Rousseau. Leopardi affronta il suo tema centrale dell'infelicità umana. In questa prima fase, la natura è considerata un'entità positiva, non perchè essa dia all'uomo una condizione davvero felice, ma perchè produce delle illusioni. La civiltà però ha distrutto tali illusioni. L'infelicità non è un dato ontologico ma storico: si parla così di pessimismo storico. Per recuperare tali illusioni, occorrono azione ed eroismo.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Valenza
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Lettere
- Esame: Letteratura italiana
- Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
- Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
- Editore: Palumbo, Palermo
- Anno pubblicazione: 1998
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