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Gregorio II, Liutprando e patrimonio di S. Pietro



Ma tutto ciò non crea unione tra le forze politiche cristiane. Il papato non cerca accordi più forti con i longobardi, temendo forse che la Chiesa divenga chiesa del regno. Anzi tenta di rendersi indipendente dall’impero d’Oriente appoggiandosi sui Franchi difensori della cristianità. Nuovo progetto del papato: rendersi sovrano di un determinato territorio per ottenere una totale indipendenza politica, liberandosi da controlli imperiali e regii. E’ l’inizio del “patrimonio di S.Pietro”. Dopo 12 anni di lotte nel regno longobardo sale al trono Liutprando che regna 32 anni. Il re unifica la penisola. Ad Oriente gli arabi minacciavano Costantinopoli. Sale al trono la dinastia isaurica con Leone 3°, che respinge il lungo attacco arabo rinforzando l’impero. Decide, anche contro l’accusa ai cristiani di idolatria dei musulmani, di iniziare l’iconoclastìa = distruzione delle immagini: impone il divieto di venerare immagini e le fa distruggere. Il patriarca di Costantinopoli è deposto. In occidente violenta reazione: un sinodo scomunica chi profana le immagini sacre. L’esarca bizantino a Ravenna è ucciso. I domini bizantini dell'Italia meridionale e Sicilia sono staccati da Roma e uniti al patriarcato di Costantinopoli, e confiscati vari patrimoni pontifici. Pacificazione a sorpresa Tra Gregorio II e re Liutprando nel 728: con un atto simbolico il re restituisce a Pietro e Paolo la città di Sutri, che si pone così come remoto avvio del patrimonio di S Pietro. Dopo altri scontri nel 742 il papa riceve altre città tra cui bomarzo. Ma i longobardi non erano un appoggio sicuro. Ci si volse così ai franchi.

Tratto da LA CHIESA MEDIEVALE di Dario Gemini
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