Der letze Gott
“L’ultimo Dio” (Der letze Gott) è propriamente il Dio che si mostra solo attraverso il cenno o attraverso la ricusa, proprio come l’essere che si dà come Ereignis. Esso è il Dio che sa rivelare il darsi dell’essere come ricusa perché la sua stessa caratteristica consiste nel cenno, nell’essere ultimo in quanto sempre ulteriore a qualsiasi sua temporalizzazione e catalogazione (è ultimo, tuttavia, anche rispetto a una serie di dei precedenti, come Heidegger interpreta riferendosi soprattutto a Hölderlin).
Queste sono le configurazioni dell’essere. Come dobbiamo interpretarle? Non certo come gradini di un percorso a tappe, ma piuttosto come una costellazione, una compaginazione che, colta nella sua complessità, permette di comprendere meglio quello che è il darsi dell’essere come Ereignis. Come le costellazioni si individuano attraverso un disegno che congiunge tra loro punti luminosi disparati che difatti sono galassie che fra loro hanno relazioni non costituite dal disegno che noi facciamo, così le configurazioni dell’essere sono un insieme fatto di differenze radicali attraverso le quali possiamo, tuttavia, cogliere polifonicamente (anche se è un polifonia non immediatamente armoniosa) qualcosa dell’essere come Ereignis.
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Autore:
Carmine Ferrara
[Visita la sua tesi: "Il problema del male e del nulla nel ''De casu diaboli'' di Anselmo d'Aosta"]
- Università: Università degli Studi di Salerno
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Filosofia
- Esame: Filosofia teoretica
- Docente: Francesco Tomatis
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