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Connessionismo e nuova robotica


Bisogna dire però che il connessionismo e la nuova robotica sono stati in grado di affrontare i problemi appena citati, dando vita a programmi di ricerca che hanno creato quella che viene chiamata la “nuova IA”.
In due parole, il connessionismo è quell’approccio di studio che si occupa del comportamento delle reti neurali, dei meccanismi attraverso i quali i neuroni trasmettono informazioni attraversando le reti neurali; esso ha permesso così di fare grossi passo avanti soprattutto per ciò che riguarda i problemi di robustezza e di conoscenza tacita.
La nuova robotica invece ha smussato i problemi legati alla “cognizione situata” ossia alla possibilità di dare a una macchina la capacità di compiere azioni in relazione alla situazione all’interno della quale essa si trova. La robotica in maniera particolare, nei suoi primi periodi di sviluppo ha spinto i suoi maggiori sostenitori all’eliminazione totale delle rappresentazioni simboliche per la costruzione di un macchina intelligente: esse infatti, secondo Brooks, uno dei maggiori sostenitori della nuova robotica, non solo non permettono di costruire macchine in grado di agire in tempo reale e fuori da situazioni predeterminate, ma non riescono nemmeno a definire quale sia il loro ruolo nei sistemi intelligenti, sia naturali che artificiali.

Tratto da INTELLIGENZA ARTIFICIALE di Carlo Cilia
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