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La Francigena dalla Svizzera all'Italia: le vie alpine

Il Gran San Bernardo è celebre non solo perché lo passò Sigerico, ma anche perché attraversato da Carlo Magno e Napoleone.
L’ospizio fu fondato nel 1050 da San Bernardo. Da lì, confine con la svizzera, la Francigena scendeva fino ad Aosta toccando i principali centri della bassa valle, paesi e cittadine controllati da castelli.
Facile incontrare chiese e cappelle. La vallata si allarga verso Ivrea, città di fondazione romana. Si entra così nel canavese. Altri scendevano dal piccolo San Bernardo, Monginevro e Moncenisio. Si incontrano anche qui testimonianze dell'antica via commerciale e religiosa, come castelli, cappelle affrescate, e abbazie potenti come Novalesa e la Sacra di S Michele. La via del Bernardo segue in parte il tracciato della via consolare delle Gallie, percorrendo inizialmente la statale 27. Il valico è stretto tra il Gran Combin e il Monte Bianco, e la spianata con lago a 2473m. Dal valico si scende verso Orsieres e la conca di Martigny. Per i romani il colle era sacro agli dei: qui era venerato Jupiter Poeninus, da cui prendono il nome queste alpi. C’era una via lastricata. Vi transitò Carlo Magno nel 775. Nel 1050 San Bernardo di mentone, arcidiacono della chiesa di Aosta, costruì un ospizio per il ricovero di viandanti e pellegrini. L’edificio attuale è del 1821 e vi sono i canonici di S. Agostino. Sull’altare laterale della chiesa è il corpo di santa Faustina. I cani originari dell'Asia vi sono allevati dal 1650. Vicino al passo troviamo l’ospizio di Fonteinte, del 1258. Gli abitanti dei due borghi di Etroubles e Saint-Rhemy en Bosses godevano del diritto esclusivo concesso dai Savoia di accompagnare i viaggiatori al colle. Le guide erano i marroniers, spesso anche portatori. Si tocca ora il paese di Saint-Rhemy, a 1600m circa.

Poi S.Oyen, vicino al quale troviamo la casa ospitaliera Chateau Verdun. Quindi Etroubles. Ci sono poi due valli laterali che potevan esser percorse dai pellegrini. La Valpellina, un tempo forse vallis poenina, ossia valle che conduce al colle consacrato a jupiter poeninus, con molti luoghi di culto e parrocchiali. Capoluogo della valle è il paese di Valpelline a 960m. Altra zona è il vallone di Ollomont, con l’omonimo paese e un chiesa dedicata a S. Pantaleone.

Prima tappa di fondovalle lungo la Francigena è Aosta, a 583 m con 34.000 abitanti. Sorge alla confluenza del torrente Buthier con la Dora Baltea. Città che conserva tracce di un passato romano e medievale.  Lungo il percorso dell'antica Francigena, che percorreva l’antico decumano massimo, ci sono ancora i principali monumenti: teatro, porta pretoria, e fuori la collegiata di s. augusto e l’arco di augusto.

Aosta era abitata già dal 2° millennio a.c., poi lo fu dai Salassi. Fu conquistata dai romani all’epoca di Augusto che le diede il nome di Augusta Praetoria nel 25 a.c. Poi fu spesso saccheggiata. Fu ceduta dal re di Borgona a Umberto Biancamano nel 1032 ma restò importante nodo commerciale. La cattedrale cittadina è dedicata a S.Maria sopra resti romani. Oggi la facciata è in stile rinascimentale. Volta a crociera interna. Nacquero anche numerosi monasteri, ospizi e ospedali tra cui il più famoso è quello di St. Benin del 1050. Unica porta sopravvissuta romana è la porta pretoria. Poi c’è la collegiata di S. Orso dedicata ai santi Pietro ed Orso e modificata all’epoca del vescovo Anselmo attorno al 1000. Interessanti affreschi nella cripta con episodi della vita di cristo e dei santi. Poi c’è l’arco di augusto per la sconfitta contro i Salassi.

Altra via frequentata era quella del piccolo San Bernardo. Circa 2000m - qui i romani veneravano Giove. Ci sono anche resti megalitici.  Dopo Aosta abbiamo altri paesi, come Saint-Christophe, Nus o Chatillon, dove transitava la Francigena. St. Vincent, a 575m, divenne meta turistica nel 1770 dopo la scoperta di una sorgente di acque minerali. Poi c’è Mont Jovet, paese da cui si inerpicava la strada romana sulle pendici del mont Jovis. Quindi Verres, Issogne e Arnad. A Bard, su un sperone roccioso si ergeva già prima del 1000 un forte a difesa della vallata: all’epoca il confine regno di Borgogna-regno italico era vicino. La fortezza è ricostruita nel 1830. Lungo la Francigena in zona erano 2 ospitali. Altro paese successivo: Point S.Martin.
                                                                          
Sulle rive della Dora Baltea a 253 m c’è Ivrea, dove fu fondata la colonia romana di Eporedia nel 100 a.c. Fu capitale di un ducato longobardo e dall’889 capoluogo della marca d’Ivrea e principale città della Francigena prima del confine col regno di Borgogna. A Ivrea (Everi) fa tappa Sigerico. Dal 1313 feudo dei Savoia. Centro importante successivamente è Santhià, insediamento prima ligure e romano. Tre ospedali: San Bernardo, S. Salvatore e uno dei cavalieri gerosolimitani. Si univano i due rami della Francigena diretti oltre le alpi, verso il Gran San Bernardo e la val di Susa.

Tra le vie più frequentate dai pellegrini c’era quella che dal Moncenisio o Monginevro percorreva la val di Susa. Si raggiungono i laghi di Avigliana, e la vallata si allarga. Questo ramo della Francigena si unisce più avanti al troncone valdostano a Santhià o a Vercelli. Il Moncenisio è a 2048 m con un grande lago artificiale al confine con la Francia. C’è un via selciata medievale ed una costruita da Napoleone. Nella val di Susa nel 726 i franchi fondarono un'abbazia a Novalesa. L’insediamento benedettino crebbe, poi fu distrutto. Nei pressi troviamo la chiesetta di S. Eldrado con eccezionali affreschi del XI secolo col Cristo pantocratore. Giungiamo poi a Susa, un tempo importante centro nella via verso le Gallie. Divenne Segusia sotto Nerone. Conquistata nel 906 dai saraceni, fu araba per 50 anni. Nel medioevo vede sorgere molte strutture e ospedali. A Susa troviamo la cattedrale di San Giusto, costruita per volere di Olderico Manfredi nel XI secolo con influenze gotiche e grecobizantine. Interno a tre navate. Poi la chiesa di S.Maria del ponte, traccia del pellegrinaggio romeo. Ma molte tracce abbiamo anche lungo la valle: Avigliana era un centro importante lungo la Francigena. In zona è la Sacra di San Michele, a 962 metri, fondata da un discepolo di san Romualdo alla fine del X secolo: divenne un importante centro di studio e fu fortificata, arrivando a controllare fino a 170 chiese. E’ un chiesa a 3 navate dedicata a san Michele, con begli affreschi del XV secolo Torino, poi, sorgeva nel medioevo all’incrocio di grandi strade, ed in città c’erano 12 ospedali. Una delle direttrici della Francigena attraversava la Dora.

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