Le caratteristiche delle unità urbane
Le unità urbane non sono di tipo, struttura o dimensioni tra loro omogenee. La loro caratteristica comune è il fatto di essere insediamenti non agricoli, sorti attorno a un nucleo centrale. Le aree urbane possono essere costituite da piccoli centri, magari formatisi e sviluppatisi lungo una via principale affiancata da negozi, o da complesse aree metropolitane che collegano funzionalmente e amministrativamente aree urbanizzate limitrofe. L’aggettivo urbano viene spesso utilizzato per descrivere realtà quali una cittadina, una città, un sobborgo e un’area metropolitana, ma si tratta di un termine generale, non impiegato per designare un insediamento di tipo o di dimensioni specifici. Pur essendo di uso comune, i termini indicanti i diversi tipi di insediamento urbano, come città, non vengono utilizzati da tutti allo stesso modo. I termini città e cittadina indicano insediamenti sviluppatisi attorno a un nucleo centrale (nelle città dell’America anglosassone indicato come central business district, CBD) di carattere multifunzionale, nel quale l’uso del territorio è distribuito tra residenziale e non residenziale. Le cittadine sono più piccole e hanno un grado di complessità funzionale inferiore rispetto alle città, tuttavia in esse le attività economiche rimangono concentrate attorno a un nucleo. Il termine sobborgo contraddistingue un’area secondaria, un segmento insediativo specializzato sul piano funzionale e appartenente a un complesso urbano più ampio. Può trattarsi di un’area prevalentemente o esclusivamente residenziale, industriale o commerciale, ma in base alla specializzazione dei suoi usi del territorio e delle sue funzioni un sobborgo non è autosufficiente. Esso dipende da aree situate al di fuori dei suoi confini e si integra con queste. I sobborghi, però, possono rappresentare entità politico-amministrative indipendenti. Nel caso di grandi città comprendenti molti sobborghi, la parte dell’area urbana contenuta all’interno dei confini ufficiali del nucleo principale attorno al quale si sono sviluppati i sobborghi è comunemente denominata città centrale. Il termine area urbanizzata designa un paesaggio caratterizzato da edificazione continua. Un’area metropolitana indica invece un’entità funzionale su larga scala, che può contenere molte aree urbanizzate, a edificazione discontinua ma comunque operanti come un insieme economico integrato. Le attuali metropolitan statistical areas sono formate da una o più contee centrali con almeno un’area urbanizzata caratterizzata da una popolazione minima di 50mila abitanti, più una serie di contee periferiche adiacenti che sono legate a quella centrale da un elevato grado di integrazione sociale ed economica, misurato dai volumi di traffico pendolare. Una metropolitan statistical area ha caratteristiche simili alla precedente, ma dimensioni inferiori. È formata da una contea con una città centrale e almeno un agglomerato urbano con una popolazione compresa tra 10mila e 50mila abitanti, più alcune contee periferiche integrate con la prima sul piano sociale ed economico. Quanto all’Italia, il concetto di area metropolitana viene definito con il decreto legislativo n. 267/2000 che definisce aree metropolitane le zone comprendenti i comuni di Torino, Milano, Napoli, Roma, Firenze, Venezia, Genova, Bologna e Bari e gli altri comuni i cui insediamenti abbiano con essi rapporti di integrazione a livello economico, sociale e culturale.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gabriella Galbiati
[Visita la sua tesi: "Logica del tempo in Guglielmo di Ockham e Arthur Norman Prior"]
- Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Geografia del mediterraneo
- Docente: Fabio Amato
- Titolo del libro: Geografia umana
- Autore del libro: J. Fellman - A. Getis
- Editore: McGraw-Hill
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