Appunti sul saggio "Hölderlin e l'idealismo tedesco" di Ernst Cassirer, apparso sulla rivista "Logos" tra il 1917 e il 1920 utili per l'esame di Letteratura tedesca. Si riprendono i concetti fondamentali del saggio di Cassier concentrandosi sull'influenza che filosofi come Fichte, Schelling, Goethe, Kant e Hegel hanno avuto nel pensiero di Hölderlin.
Hölderlin e l'idealismo tedesco
di Dario Gemini
Appunti sul saggio "Hölderlin e l'idealismo tedesco" di Ernst Cassirer, apparso
sulla rivista "Logos" tra il 1917 e il 1920 utili per l'esame di Letteratura tedesca.
Si riprendono i concetti fondamentali del saggio di Cassier concentrandosi
sull'influenza che filosofi come Fichte, Schelling, Goethe, Kant e Hegel hanno
avuto nel pensiero di Hölderlin.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Lettere e Filosofia
Corso: Filosofia
Esame: Letteratura Tedesca
Titolo del libro: Hölderlin e l'idealismo tedesco
Autore del libro: Ernst Cassirer
Editore: Donzelli
Anno pubblicazione: 20011. Cassirer - Introduzione al pensiero di Holderlin
Holderlin ha avuto notevole incidenza sulla cultura del XX secolo George, Rilke, Benjamin, Heidegger,
Otto, Kerenyi lo hanno letto. Cassirer vuole fare chiarezza sul ruolo che Holderlin ha svolto nella genesi
dell'idealismo tedesco. Il saggio solleva però anche altri problemi. Quando Cassirer si interessò ad Holderlin
la sua figura era ancora poco nota.
Cassirer mise il luce che erano stati costruiti "tanti Holderlin". Cassirer cita 3 impostazioni: lo storicismo di
Dilthey; la scuola di George di Gundolf e il positivismo di Zinkernagel.
Cassirer vuole solo sondare l'originalità di Holderlin e i legami con l'universo culturale del suo tempo.
Appoggiandosi forse agli studi di Dilthey sul giovane Hegel Cassirer vuole capire cosa lega Holderlin
all'idealismo, ovvero cosa ha dato all'idealismo e cosa ne ha ricevuto: si tratta anche di chiarire i rapporti tra
esercizio speculativo e dimensione poetica. Il lavoro di Cassirer si inserisce nell'inizio dello studio di
Cassirer sulle forme simboliche. Qui l'intento è comprendere poesia e figura di Holderlin definendo
differenze e convergenze con l'idealismo a partire dal rapporto poesia-filosofia. Anzitutto Cassirer rifiuta
l'ipotesi di Zinkernagel sull'Iperione: Zinkernagel aveva ipotizzato che ogni stesura del romanzo fosse un
romanzo diverso influenzato di volta in volta da Schelling, Fichte, Platone, Schiller. Ma Cassirer dice:
dobbiamo vedere come la traduzione della realtà greca nell'esperienza poetica di Holderlin non è un a priori,
ma il risultato della mediazione culturale sviluppata dall'età di Goethe. L'originalità d Holderlin non è nel
rimando alla grecità, ma alla declinazione anticlassicista data al mondo greco.
Cassirer parte analizzando gli inizi della formazione di Holderin, influenzato dal criticismo kantiano, da
Fichte, Goethe e Schiller. Si lega con Hegel e Schelling a Tubinga e si sviluppa la sua personalità. Ma i
percorsi dei tre sono differenti. Appurata l'astrattezza della dottrina di Fichte, Holderlin vuole integrare le
intuizioni di Fichte con uno spinozismo di derivazione platonica. L'uno-tutto diviene il suo motto: nel
pensiero va cercata la vita, nell'unità la differenza, e comprendere che può esser diviso solo ciò che è stato
unito e viceversa. Si consolida qui la "fantasia mitica" di Holderlin, alla cui dimensione si affianca una
visione organicistica della natura.
Secondo Cassirer si è sempre cercato di vedere dietro tale visione della natura la presenza di Schelling.
Analogie ci sono, ma risalgono a periodi diversi. Quando Schelling svolta verso la filosofia della natura è
il 1797 e Holderlin ha già consolidato il suo elemento. Schelling non può spiegare l'etere di Holderlin che
tutto penetra. Poi Cassirer parla del "più antico programma sistematico dell'idealismo tedesco", trovato nella
biblioteca reale di Berlino nel 1913 e presentato da Rosenzweig a Heidelberg nel 1916. Chi l'ha ideato e chi
redatto? È in ogni caso il momento di massima vicinanza di Holderlin, Hegel e Schelling; è dimostrato che
scrisse Hegel, anche se è difficile ricondurre al suo pensiero. Importanza del programma: esplicita una
duplice tensione: il tentativo di costituire una mitologia della ragione, dove il mito si propone come luogo
d'incontro di logos e poiesis. Il poetico (o l'estetico) avrebbe così una valenza riunificante rispetto alla
dimensione teoretica e pratica.
La dimensione mitica si pone come riferimento regolativo e comprensivo del reale.
Dario Gemini Sezione Appunti
Hölderlin e l'idealismo tedesco Occorre allora una sua specifica facoltà: la fantasia mitica, attraverso cui il mito diviene elemento vivente
necessario: gli dei non sono rimandi concettuali al trascendente, ma forze della natura. Il divino è la natura
stessa, ma la natura è anche molteplice.
Mondo: contemporaneamente c'è unità ontologica (l'essere) e inconciliabilità nell'uomo (il tragico nella
morte di Empedocle). La natura da una parte dà figura alla possibilità della relazione (Iperione), dall'altra
esplicita la ricerca nel conflitto, che poi è la stessa esperienza del poeta.
La poesia in Holderlin si muta in una sorta di specchio della filosofia: anch'essa è logos, parola pensata che
vien detta e viceversa. Ma Cassirer conclude: Holderlin non si può inserire nell'idealismo tedesco perché alla
base dei singoli generi poetici sono gli stati d'animo. Holderlin non vuole risolvere il conflitto originario
dell'uomo, perché l'uomo è questo stesso conflitto: vita e pensiero non sono ambiti separati; solo il tragico
può esporre l'equilibrio in cui sono uomo e mondo. Qui secondo Cassirer viene meno il territorio comune
con Hegel e i due vanno in direzioni diverse. Tra le divergenze la riflessione sulla Grecia: in Grecia il
tedesco si sente a casa secondo Hegel. Per Holderlin i poeti tedeschi sono come stranieri nel mondo.
Valenza antidialettica del pensiero di Holderlin: la contrapposizione tra esperienza tragica e pensiero
logico inaugura un percorso parallelo all'idealismo: la dialettica del sentimento va al posto di quella del
concetto. La poesia è forma vivente, non subordinata al concetto (Hegel) o ispirazione inconscia (Schelling).
Cassirer poi fa una ricostruzione storiografica dell'idealismo. Holderlin avrebbe fornito a Schelling stimoli e
idee per un sistema che coniughi le tensioni del soggettivo e dell'oggettivo nell'esperienza estetica.
Cassirer accorda a Holderlin una sensibilità filosofica indiscutibile, dice che ha una caratterizzazione
mitopoeietica ed esalta la poesia di Holderlin nei suoi simboli poetici (gli elementi della natura) e nelle sue
figure eroiche (Iperione ed Empedocle). Holderlin dà linguaggio al mito, attività formatrice che fa si che ciò
che nasce in modo soggettivo si rappresenti in oggettività compiuta.
Cosa ha fatto il saggio di Cassirer: ricostruzione storiografica - contestualizzazione dell'opera e della figura
di Holderlin - valutazione dei contenuti - valutazione di stimoli ricevuti e impulsi esercitati.
Comunque Cassirer legge Holderlin essenzialmente attraverso Iperione e la Morte di Empedocle,
trascurando inni e frammenti poetologici. Sia Cassirer che Heidegger hanno emarginato i frammenti estetici
di Holderlin. Cassirer rimanda Holderlin a una visione platonica ed estatica della natura e del bello. Ma il
merito del saggio è l'idea di fare chiarezza eliminando l'alone mitologico attorno ad Holderlin.
Dario Gemini Sezione Appunti
Hölderlin e l'idealismo tedesco