Le indagini conoscitive del parlamento sulla l. 394/91
IL FUNZIONAMENTO DEI PARCHI: LE INDAGINI CONOSCITIVE DEL PARLAMENTO SULLA 394/91. Una cosa rara nel nostro paese è trovare una attenzione precipua a problematiche ambientali. Eppure due sono state le indagini conoscitive da parte della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati: la prima era del 1997, incentrata sullo stato di attuazione della legge quadro e la seconda del 2002 sul sistema di gestione amministrativa degli Enti Parco Nazionali.
Il nome completo della prima indagine è indagine conoscitiva sull'attuazione della Legge 394/91 del 24 settembre 1997 ed è stata voluta dall'VIII Commissione parlamentare. I risultati dell'indagine da una parte dimostrarono come la legge quadro aveva prodotto importanti risultati ed aveva alimentato un maggiore dinamismo nel settore della conservazione della natura rispetto a quello di altri settori ambientali. Al 1996 la percentuale di territorio nazionale protetto era del 7%, con 508 aree protette.
Naturalmente le note dolenti c'erano ed erano forse anche maggiori in numero di quelle positive. L'indagine infatti mostrò in generale che gli enti pubblici locali e le forze politiche avevano realizzato in ritardo tutte le potenzialità della legge quadro. Non solo, era anche venuta a mancare da parte del Ministero dell'Ambiente una vera e propria opera di rinnovamento che avrebbe dovuto condurre all'istituzione di un servizio parchi che collaborasse con i soggetti interessati. Le promettenti capacità programmative della 394/91 sono state dunque distrutte da defatiganti percorsi burocratici, da una logica miope, meramente burocratica e formale che non ha certo fatto percepire l'entità parco come un bene importante per chi ci viveva. Il piano del parco e il piano pluriennale in molti casi non sono stati realizzati, venendo a mancare dunque anche gli incentivi per le attività produttive, di conservazione e restauro. Quali furono in particolare gli aspetti della vita del parco analizzati dall'interrogazione?
- I rapporti tra Stato, Regioni ed Enti locali → la legge 394/91 è fortemente centralizzante e spesso esclude i comuni in favore dell'ente parco.
- La Carta della Natura, Segreteria Tecnica e Consulta Tecnica → la prima in molti casi fu redatta tardivamente mentre la seconda e la terza registrarono gravi mancanze.
- Natura e funzioni dell'ente parco → si precisò che esso non era un nuovo ente territoriale e quindi non era suo compito gestire i procedimenti di autorizzazione che rimanevano nelle mani degli enti territoriali classici. Nessuno sportello unico fu poi creato.
- Possibili modifiche alle procedure di finanziamento → si cerca di snellirle. 5. Il destino del Corpo Forestale dello Stato → il decreto attuativo che doveva cedere parte
delle sue strutture e dell'organico al MdA e parte all'ente parco non fu mai realizzato. 6. Aree protette e sviluppo locale → intensificare le informazioni di incentivazione. 7. Adozione di marchi di qualità per i prodotti provenienti da aree protette.
La seconda indagine invece prende il nome completo di indagine conoscitiva sul sistema di gestione amministrativa degli Enti Parco Nazionali del 15 ottobre 2003. Si voleva verificare le reali prospettive di crescita degli Enti Parco nazionali in modo da rendere il sistema dei parchi più qualificato dal punto di vista gestionale.
Si è notato anzitutto il classico aumento esponenziale di problematiche burocratiche ed amministrative che spesso hanno rallentato le possibilità di utilizzo tempestivo delle risorse degli Enti Parco. Si è ritenuto poi opportuno svolgere una indagine conoscitiva per approfondire le problematiche connesse al sistema di gestione degli Enti Parco Nazionali.
Le questioni principalmente dibattute furono la verifica dei dati contabili degli Enti Parco e l'analisi degli strumenti attraverso i quali è possibile migliorare la capacità di spesa degli Enti stessi. La prima questione ha permesso di notare numerose giacenze di cassa presso gli Enti Parco e la seconda ha messo in luce l'importanza del rapporto tra Ente Parco e soggetti che esercitano funzioni di controllo ambientale: quando i rapporti tra Ente Parco e Corpo Forestale sono buoni tutto va bene, altrimenti le disfunzioni aumentano esponenzialmente.
Altra disfunzione è quella dei rapporti complicati tra Ente Parco e Comunità del Parco. La seconda infatti, composta da presidenti delle regioni, delle province, da sindaci e presidenti della comunità montane, non hanno potere vincolante e possono essere facilmente scavalcate dalle decisioni dell'Ente Parco.
Ancora si è dibattuto sulla fondamentale importanza del piano del parco, fondamentale strumento di carattere urbanistico – territoriale per gli Enti Parco Nazionali. Solo una limitatissima percentuale di Enti Parco (circa il 10%) lo ha adottato ancora. La legge delega 308 del 15 dicembre 2004 , Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione, non ha ancora sortito effetto in materia di aree protette.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Geografia
- Docente: Sergio Guglielmino
- Titolo del libro: Parchi, politiche ambientali e globalizzazione
- Autore del libro: Paolo Giuntarelli
- Editore: Franco Angeli
- Anno pubblicazione: 2008
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