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I costi e i benefici delle aree protette


I COSTI E I BENEFICI DELLA PROTEZIONE. Le aree protette forniscono una vasta gamma di benefici che spesso, nel passato, sono stati ignorati. Ma il valore di un'area protetta deve includerli interamente. Bisogna evitare poi il doppio conteggio. Ad esempio se una voce è turismo, la voce turismo in seguito al mantenimento della biodiversità non va conteggiata separatamente.

Dividiamo anzitutto i benefici in due grandi gruppi:
- Benefici privati. Sono i benefici definibili come ogni aumento nei ritorni finanziari risultante dall'esistenza di un'area protetta, in confronto con la migliore alternativa possibile di sviluppo.
- Benefici sociali. Sono definibili come ogni guadagno nel benessere sociale, sia indiretto sia diretto, associato alla protezione. Un guadagno che può essere economico o ecologico.

Elenchiamo adesso tutti i tipi di beneficio che possono comparire all'interno di un ipotetico bilancio. Sono benefici valutati in relazione all'uso.
- Turismo – Ricreazione. Obiettivo primario.
- Protezione del suolo e delle acque. Sono benefici che riguardano i residenti e le loro strutture. Il mantenimento dello strato vegetale controlla l'erosione ad esempio. I benefici sono direttamente proporzionali a: tipo di terreno, topografia, usi possibili.
- Processi ecologici. La vegetazione agendo come un filtro naturale riduce smog e inquinamento in genere. I benefici riguardano dunque soprattutto i residenti e le attività produttive ivi stanziate, come le industrie agro alimentari.
- Biodiversità. È considerato come uno dei più importanti benefici considerato che le risorse biologiche forniscono materia prima ad un grande numero di industrie e sono fonte di cibo, medicine, elementi chimici eccetera.
- Educazione e ricerca. Stima di estrema difficoltà. I campi di ricerca sono terreno fertile per studenti di tutti i livelli e per un corretto insegnamento dell'educazione ambientale
- Benefici commerciabili. Le aree protette forniscono un sacco di materie prime commerciabili, all'insegna naturalmente della sostenibilità ambientale.
- Benefici non – commerciabili. Sono benefici estetici, culturali, spirituali, storici eccetera.
- Beni dal valore futuro. Si calcola il cosiddetto valore di scelta, cioè la differenza tra il valore che il singolo si attende dall'uso futuro e il valore monetario che egli pagherebbe per conservare l'opportunità di usufruirne in futuro.

Esistono poi tre tipi di costi.
- Costi diretti. Sono il diretto bilancio di spesa impegnato dal governo o dalla PA: acquisto, mantenimento, gestione, restauro, infrastrutture ecc.
- C o s t i indiretti.    Danni    causati    al    patrimonio    faunistico,    danneggiamenti    di    ogni    tipo    e genere.
- Costi di scelta. Sono la somma delle perdite dei benefici potenziali associati alla protezione in riferimento al mancato utilizzo delle risorse contenute in essa e alla mancata conversione dell'area in un'altra forma più redditizia.


Tratto da GEOGRAFIA di Gherardo Fabretti
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