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I legami del testo filmico

I legami del testo filmico



Una simile spartizione di campo riconferma anche che il contrasto tra le due coppie non investe la verità del testo filmico, ma semmai il suo statuto. Infatti le due coppie non definiscono il grado di autenticità dei fatti, ma semplicemente il tipo di legame che le immagini e i suoni hanno con i loro presupposti; sarà poi questo legame, per i modi in cui si attua, a suggerirci semmai quanta fede possiamo prestare al mostrato.
Ciò significa che ogni spostamento di ruolo incide sugli assetti del film, prima che sulla bontà della raffigurazione; e parallelamente che l’eventuale inattendibilità di una narrazione riguarda il sistema delle rappresentanze in uso, prima che la qualità del rappresentato. Solo dopo aver definito il quadro completo degli atteggiamenti sul tappeto, con la loro gerarchia e le loro referenze, e solo come mero effetto di un’ideale spartizione di campo, si potrà collegare a ciascun nodo la percezione di quanto corrisponde alla realtà degli eventi, e di quanto invece va preso con diffidenza, o addirittura rifiutato.
Pur separabili e tendenzialmente contrapposti, i membri delle due coppie hanno sempre modo di tenersi collegati: anche perché è nel confronto reciproco che emerge la loro esatta identità; i tipi di relazione sono fondamentalmente due:
- per coordinazione(debrayage), quando convivono in campo membri dell’una e dell’altra coppia.
È il caso di due personaggi interagenti, dei quali l’uno rievoca una vicenda – puro narratore – e l’altro spiega come va presa – già osservatore, o l’uno riassume quanto finora si è visto – informatore – e l’altro vi fa sopra delle ipotesi personali – puro narratario –
- per subordinazione(embrayage), quando membri della prima coppia introducono membri della seconda.
È il caso di una voce off che nel guidare lo svolgimento del film – informatore – da avvio all’azione di qualcuno che racconta la propria versione dei fatti – semplice narratore –, o quello di un personaggio che ricordando una sequenza precedente – osservatore – rivela la malafede di altri testimoni interessati – puri narratari –

I legami, come del resto le contrapposizioni, fanno del testo filmico un luogo pieno di echi, di richiami, di scambi di mano: insomma, un testo pienamente dialogico; inutile cercarvi un’omogeneità assoluta: i punti di vista si rifrangono l’uno nell’altro, si compongono, si disperdono, col risultato di decentrare spesso le linee sottese al film1; ogni cenno è una porta aperta grazie a cui il teso può arrivare a riflettere su se stesso.
Tiriamo un po’ il fiato. Attorno al nome e alla sua presunta duplicità abbiamo ritrovato le indicazioni che già erano emerse nel corso della precedente analisi: il farsi e il darsi del film nell’enunciazione, le diverse misure che caratterizzano un enunciato, i cortocircuiti causati dall’interpellazione, il peso del contesto ecc.; in più abbiamo dettagliato meglio i diversi snodi.

Tratto da CINEMA di Nicola Giuseppe Scelsi
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