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Un esempio di teatro filmato : "Medico per forza" di Petrolini


Dinanzi ad una messa in scena simile (quella del Medico per forza di Petrolini) bisogna convenire che tutte le accuse contro il teatro filmato sono valide. Ma il fatto è che appunto non si tratta di messa in scena. L'operazione è consistita soltanto nell'iniettare a forza del cinema nel teatro. Il dramma originale, e ancor di più il testo relativo, vi si trovano fatalmente spaesati. Il tempo dell'azione teatrale non è evidentemente lo stesso di quello dello schermo, e il primato drammatico della parola è sfasato in rapporto al supplemento di drammatizzazione dato alla scena dalla macchina da presa. Infine, e soprattutto, una certa artificiosità, una trasposizione troppo spinta della scenografia teatrale è rigorosamente incompatibile con il realismo congenito al cinema.
 Il fallimento di questo film illustra abbastanza bene quella che si può considerare la maggiore eresia del teatro filmato: la preoccupazione di fare cinema.
I pregiudizi del pubblico del resto non fanno che confermare quelli dei cineasti. Il pubblico non pensa gran che sul cinema ma lo identifica alla grandiosità della scenografia, alla possibilità di mostrare un ambiente naturale e di far muovere l'azione. Il cinema deve essere necessariamente più ricco del teatro, soffrendo di forti complessi di inferiorità.

Tratto da CINEMA E TEATRO TRA REALTÀ E FINZIONE di Gherardo Fabretti
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