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Regalità sociale di Cristo



Nel Dicembre 1925 in Europa è promulgata l’enciclica Quas primas da Pio 11, che introduce una liturgia per celebrare Cristo Re. Essa concludeva una serie di iniziative promosse da varie associazioni tra le quali “La società del regno sociale” di Paray Le Monial, l’opera per intronizzare il S Cuore nelle famiglie ecc, e vari ordini religiosi. Tutti che si proponevano di rivendicare e affermare la “regalità sociale di Cristo”. Con quest’espressione non solo si riconsidera il lavoro in senso cattolico, ma si vuol estendere il regno di Cristo alla terra. Fra i principali promotori dell’impresa c’è il gesuita Henri Ramiere, che dal 1879 pubblicherà una serie di saggi sull’ordine sociale cristiano. Il suo pensiero è ispirato a s.Agostino e Bossuet alla luce di un tesi di de Maistre. L’espressione “regalità sociale di Cristo” appare come una variante terminologica della medivale “societas christiana” ma con 2 differenze: riconosce la limitatezza storico-geografica della prima e manifesta la necessità di proiettare a livello planetario l’idea di una società cristiana ierocratica, che dava al papato il controllo supremo della sfera morale.

Tratto da ASCESI ESICASTA di Dario Gemini
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