Teoria del costo pieno e inflazione
La teoria del costo pieno ( che non è neoclassica) ci consente di spiegare i due tipi di inflazione.
Inflazione da domanda: secondo la teoria del costo pieno con i prezzi delle merci del settore industriale si determinano i costi primi, pari a a d; m è un margine che copre i costi fissi e che garantisce un profitto per l'impresa; p = d (1+ m) e si suppone che il profitto non varia al mutare della merce prodotta e venduta.
Se si suppone che i costi primi sono costanti al variare dei livelli di attività ed anche il prezzo non varia al variare della quantità prodotta e venduta la curva CP è per questo motivo rappresentata da un tratto orizzontale; poi raggiunto il livello di piena utilizzazione degli impianti F, i costi primi saliranno in modo brusco perché a tale livello la quantità prodotta può aumentare solo per costi crescenti, ricorrendo al lavoro straordinario che costa di più.
S è la curva di offerta che viene a soddisfare le merci richieste dal mercato ed è costruita sulla base di un salario monetario e di un mark-up costante fino ad F e poi crescente.
D è la curva di domanda ed è una retta verticale perché seguendo la teoria del costo pieno gli investimenti sono autonomi e la domanda non varia al mutare dei prezzi.
L'equilibrio si ha nel punto E dove si incontrano le curve di domanda e di offerta dell'impresa.
La teoria del costo pieno ci aiuta a spiegare l'inflazione da costi, perché il prezzo viene determinato proprio in base al costo e si suppone che una volta fissato il prezzo, questo non cambia quando la domanda aumenta, a meno che non aumenti oltre il livello della capacità produttiva.
Se si assume che i costi primi sono determinati solo dai costi dal lavoro, avremo che p (il prezzo della merce) è dato dal salario w diviso la produttività media del lavoro Π (pigreco), ossia quello che produce in media un lavoratore; w/ Π ci dà il costo del lavoro di una merce, dove m è il mark up o profitto per ogni unità di merce.
Quindi:
p = w/Π (1+ m)
Secondo la teoria del costo pieno i prezzi sono legati rigidamente ai costi del lavoro, infatti se il w aumenta e p come pure m sono dati, la produttività nel breve periodo non cambia. Anche i prezzi aumenteranno in modo proporzionale a w.
Lo stesso accade quando il costo primo è composto sia dai costi del lavoro che dai costi delle materie prime e semilavorati perché d è una media ponderata dei due tipi di costo che se aumentano fanno crescere anche p se il mark-up non cambia.
p = d + m'd +m''d d = costo primo o diretto
p = d (1+m'+m'') m' = percentuale per coprire i costi fissi
m'' = percentuale per profitti.
laddove m = m' + m''
p = d (1+m)
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Dettagli appunto:
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Autore:
Vera Albanese
[Visita la sua tesi: "La revisione delle rimanenze nel bilancio d'esercizio"]
[Visita la sua tesi: "The Audit of Inventories in the Financial Statements"]
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Giurisprudenza
- Corso: Economia Politica
- Esame: Economia politica
- Docente: Bruno Jossa
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