La tutela del lavoratore nel mercato del lavoro: il diritto al lavoro
La disciplina del mercato del lavoro ha lo scopo di introdurre una regolamentazione del rapporto tra domanda e offerta di lavoro al fine di tutelare l’interesse collettivo, e nello stesso tempo sociale e pubblico, dei lavoratori all’occupazione.
Il diritto al lavoro, sancito dall’art. 4 cost., è una situazione soggettiva della quale sono titolari i singoli cittadini e quindi anzitutto i lavoratori, dei quali la norma mira a garantire non soltanto la libertà di lavoro, ma altresì l’interesse all’occupazione.
Si tratta, perciò, di un diritto soggettivo individuale, ma la cui attuazione è prevalentemente collettiva; infatti, mentre la libertà di lavoro è una facoltà individuale perfetta, la tutela dell’interesse dei lavoratori all’occupazione non dà luogo ad una pretesa sui singoli posti di lavoro, se non nei casi in cui ne sia tutelato il conseguimento (assunzioni obbligatorie), ovvero allorché la conservazione degli stessi sia sorretta da giustificazioni sociali che ne impediscano la perdita per un periodo determinato (sospensione del lavoro) oppure indeterminato (licenziamento giustificato), ma sempre limitato nel tempo.
Ciò significa che il diritto al lavoro come bisogno generalizzato di occupazione si sviluppa sul terreno della tutela dell’interesse collettivo.
La tutela del diritto al lavoro viene in contatto con le decisioni economiche delle imprese e quindi con l’esercizio della libertà di iniziativa economica privata, garantita dall’art. 41 cost.
Tradizionalmente la disciplina del mercato del lavoro ha avuto la finalità di regolare le relazioni di interdipendenza tra domanda e offerta.
Al pari della disciplina del rapporto, anche quella del mercato del lavoro trae fondamento dai principi costituzionali ed affonda le sue radici nella situazione di sottoprotezione sociale del prestatore di lavoro.
In questo campo assume un particolare rilievo l’attività dei pubblici poteri rivolta alla promozione dell’occupazione sia attraverso politiche economiche mirate a favorire la crescita delle attività e degli investimenti produttivi mediante il sostegno finanziario, la programmazione e l’agevolazione degli investimenti produttivi, sia attraverso interventi di qualificazione e riqualificazione dei disoccupati ed in generale attraverso la formazione professionale dei lavoratori.
Oggi, nel suo insieme, la disciplina del mercato del lavoro non ha soltanto la funzione di tutelare la posizione del lavoratore agevolandolo nella ricerca di occupazione, ma assolve altresì ad una funzione di tutela contro il rischio sociale della disoccupazione e quindi di sicurezza sociale.
Questa, d’altro canto, è divenuta una finalità di rilievo non soltanto nazionale, ma anche comunitaria.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto del lavoro, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: "Diritto del Lavoro" di E. Ghera, "Solidarietà, mercato e concorrenza nel welfare italiano" di S. Sciarra
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