Spunti critici sulla giurisprudenza della Corte di giustizia in tema di solidarietà
Pur non essendosi ancora del tutto assestata, la giurisprudenza della Corte pare tuttavia agevolmente ricostruibile nei termini di cui dicevamo all'inizio: la solidarietà sociale costituisce un limite qualificato, una deroga in quanto tale circoscritta, alla applicazione delle regole di concorrenza.
Sennonché, questa concezione appare criticabile sotto diversi punti di vista, sia perché esprime una visione inadeguata e riduttiva del principio di solidarietà, sia perché finisce per appiattire la complessità dei possibili rapporti tra quest'ultimo principio e le regole di concorrenza sulla sola dimensione del "conflitto", rinunciando a cogliere i possibili profili di "concorso" o di "coabitazione".
In questa riduzione della solidarietà a principio derogatorio contrapposto a concorrenza e mercato risiede un primo limite di fondo della giurisprudenza della Corte di giustizia.
Questo limite risulta immediatamente percepibile nella versione più rigorosa, e prevalente, del test di imprenditorialità o di concorrenza utilizzato dalla Corte.
È evidente come la scelta di far dipendere dall'impiego o meno del metodo gestionale della ripartizione l'accertamento dell'esistenza o meno di una attività economica (ovvero di un'impresa) comporti un pressoché pieno assorbimento dei criteri di definizione del principio di solidarietà all'interno della razionalità propria del diritto della concorrenza.
Come è stato ricordato, "le differenze dei metodi di finanziamento, infatti, non influiscono sulla funzione propria delle varie forme di tutela, mentre derivano, assai spesso, da ragioni storiche e contingenti".
I maggiori disagi di fronte all'applicazione del test di concorrenza elaborato dalla Corte di giustizia, li dimostrano, però, per passare così al secondo dei profili critici a cui si accennava, i soggetti che danno vita al mondo del terzo settore.
Sono questi, infatti, a soffrire maggiormente le incertezze e le inquietudini qualificatorie cui dà luogo la visione di dicotomica che traspare dalla giurisprudenza della Corte di giustizia.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto della Previdenza Sociale, a.a. 2008/2009
- Titolo del libro: Il rapporto previdanziale - Il diritto della sicurezza sociale in trasformazione
- Autore del libro: Maurizio Cinelli - Maurizio Cinelli e Stefano Giubboni
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