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Istanze equitative e processo di attuazione della riforma del 1995


La giustificatezza del richiamo ai principi di equità, invero, risulta più credibile quando si tratta di affrontare quanto è stato lasciato incompiuto dagli interventi legislativi successivi al 1995.
In tale ambito risultano collocarsi, innanzitutto, le istanze di dar pieno corso e attuazione al processo di armonizzazione dei regimi pensionistici dei settori privato e pubblico; ma anche quelle di rendere più ravvicinata la cadenza degli interventi di adeguamento dei coefficienti di trasformazione del monte dei contributi in annualità pensionistiche, e più rapido il processo di sostituzione delle pensioni di anzianità con la "pensione flessibile di vecchiaia".
Ma tra le espressioni dell'impostazione compromissoria che ha caratterizzato alcune soluzioni della riforma del 1995, sicuramente ha motivo di spiccare la perdurante esenzione dal calcolo contributivo dei lavoratori con almeno 18 anni di anzianità assicurativa alla data di entrata in vigore di quella riforma.
Si tratta di discipline sicuramente fonte di sperequazione intragenerazionale che merita di essere eliminata.

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