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Jakobson: la funzione della lingua

JAKOBSON: LA FUNZIONE DELLA LINGUA


Teoria di Jakobson sulla funzione della lingua:
Affinché un atto comunicativo linguistico possa essere eseguito (sei componenti del linguaggio): 
1. Parlante: colui che parla
2. Referente: ciò a cui l’atto linguistico rimanda 
3. Messaggio: è l’oggetto
4. Canale (comunicativo): aria, che permette di emettere suoni (la qualità del canale è molto importante)
5. Codice: serie di regole che formano il messaggio
6. Ascoltatore: colui che riceve il messaggio

A queste sei componenti Jakobson ricollega sei funzioni del linguaggio:
1. funzione emotiva (si riferisce al parlante)
2. funzione referenziale (funzione essenzialmente di carattere informativo)
3. funzione poetica (fa sì che l’ascoltatore si focalizzi sul messaggio stesso)
4. funzione fàtica (funzione che usiamo per controllare se un canale funziona davvero)
5. funzione metalinguistica (si usa la lingua per parlare della lingua stessa: capacità di un codice di parlare di sé stesso, per es.: la parola “sedia” ha 5 lettere)
6. funzione conativa o direttiva (l’ascoltatore modifica il proprio comportamento in funzione di ciò che il parlante dice)

Se diciamo “il treno parte alle 6” è un messaggio che il parlante riferisce all’ascoltatore per informarlo, l’accento ricade sul referente; se invece dico “nel mezzo del cammin di nostra vita..” si obbliga l’ascoltatore a interrompersi e cercare di capire il significato dell’enunciato e a porsi delle domande sul significato del messaggio: “cosa è il mezzo del cammin”? E cosa è la “selva”? 

I messaggi subliminali non esistono: non funzionano. 

Il diritto è fondamentalmente scritto e sorgono molti problemi: per es. il canale tipico di comunicazione è la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e quando era solo stampata poteva arrivare in ritardo,.. ora è in pdf e il file che c’è nel sito è quello che prevede la legge (quindi ora il canale di comunicazione è decisamente migliorato).

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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