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L’espressione durante la testimonianza nel processo penale


E’ il racconto orale in dibattimento.
Le difficoltà in tale fase stanno nel fatto che non tutte le persone sanno tradurre correttamente in linguaggio ciò che ricordano.
Nel passaggio all’esposizione orale il linguaggio comporta una inevitabile semplificazione e generalizzazione.
La narrazione libera a seguito di domanda aperta, è più accurata ma anche meno completa.
La narrazione guidata a seguito di domande puntuali, è più completa ma contiene più errori.
Altro tema importante è quello delle domande suggerimento, vietate durante l’esame principale in quanto la parte che cita un testimone deve dimostrare che questi è attendibile, viceversa consentite in sede di controesame perché servono a valutare la credibilità del dichiarante.
In sede di controesame si rivelano particolarmente efficaci le c.d. leading questions, ossia le domande guidanti.
Queste sono formulate in modo da indurre il teste a rispondere “sì” o “no”, a differenza delle domande suggestive (traduzione letterale di leading questions) che incidono ugualmente sul contenuto della risposta ma non chiudono il teste nella sola alternativa tra “sì” e “no”.
Per esempio la domanda: “può riferire che manovra stava facendo con la sua vettura quando ha sentito gli spari?” è suggestiva, infatti implica che il soggetto fosse all’interno della vettura al momento degli spari; mentre la domanda: “al momento degli spari lei era in macchina?” è una domanda guidante, in quanto induce il teste a limitarsi a un “sì” o un “no”.

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE PENALE di Stefano Civitelli
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