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"Chirone" di Holderlin



In “Chirone” parla dell’incomprensione degli amici. Il titolo riporta alle ultime pagine dello spaccio della bestia trionfante di bruno. Chirone, metà cavallo metà uomo: dall’unione scaturisce qualcosa di migliore o di più vile? Ironia di bruno: chirone è uomo buono: essendo doppio, avrà sempre qualcosa da immolare, un parte di sé. Quindi il tempio celeste si può considerare luogo di alienazione e al contempo di sincera pietà. Chirone pare rappresentare l’alternativa tra umanità e cultura. Il fanciullo dell’ultima strofa è forse Schelling, Eracle è Hegel. Chirone quindi rappresenta il rapporto di Holderlin con Schelling e Hegel. La rottura con hegel è definitiva. Forse cercò di convincere schelling a seguire la sua prospettiva filosofica fondata sul primato estetico a discapito di quella razionalista di hegel.  Storia: Chirone, ferito da Eracle, ha dolore, ma è immortale. Chiede però di scambiare la sua immortalità con la liberazione di Prometeo. I riferimenti all’amico perduto sono forse a Hegel. Antidoto che può salvare gli amici dal veleno della freccia: la pacificazione tra le ragioni della scienza e quelle del cuore.

Tratto da HOLDERLIN di Dario Gemini
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