Tesi di Caio Cotta nel "De natura deorum"
Poi sostiene: “In realtà ripetete sotto dettatura le farneticazioni di epicuro. In realtà la fisica di Epicuro deriva quasi del tutto da quella di democrito, perchè vi sono gli stessi elementi: atomi, vuoto, immagini, infinità dello spazio, numero infinito di mondi ecc. Tu dici che gli dei han forma umana, ma chi fu tanto stupido da non rendersi conto che la forma umana è stata attribuita agli dei dai saggi al fine di volgere più facilmente al culto gli animi degli ignoranti, o per superstizione, e promossa da poeti, pittori, artigiani? Forse si aggiunse la convinzione che nulla all'uomo sembra più bello dell'uomo. Ma qualsiasi animale è maggiormente attratto da quelli della sua specie! Se gli dei han visi diversi, uno dev'esser più bello dell'altro.. se hanno lo stesso, allora non vi sono differenze tra loro, e non c'è conoscenza o percezione tra gli dei. E' falso anche che quando pensiamo al dio si presenta solo forma umana. Questo accade perchè fin da piccoli conosciamo gli dei con l'aspetto dato loro da pittori e scultori...come gli egizi hanno animali..E poi ad es. l'aspetto di Giunone o di Giove è diverso per 2 popoli diversi. Questa cosa di cui parli è solo legata a un animo inebetito dall'abitudine. E poi pensi davvero che gli dei abbian i nomi con cui li designano? I nomi sono tanti a seconda delle lingue. E dunque se come ho dimostrato il dio non ha forma umana nè ad es. una forma astrale, perchè non neghi l'esistenza degli dei?”. C'è un passo secondo Cotta in cui epicuro, dicendo che ciò che è beato e immortale non da e procura fastidio, si esprime ambiguamente. E pensa davvero che gli dei esistano; gli animi dei mortali ne sono terrorizzati. Poi ancora: “Ma allora come spieghi i tanti briganti? e i saccheggi di templi? hanno paura loro? ma poichè Epicuro non osa negare l'esistenza degli dei (cui forse di fatto non credeva) perchè non annovera tra gli dei il sole, il mondo o una mente eterna-platone-aristotele-stoici). Ha mai visto Epicuro dio in persona? E se non possiamo credere in cose che non abbiam visto o toccato perchè solo ciò che abbiam visto o toccato puo esistere, allora chi vive sulla terraferma non dovrebbe credere che esiste il mare”.
Continua a leggere:
- Successivo: Cotta contro Epicuro nel "De natura deorum"
- Precedente: Cotta nel libro I "De natura deorum"
Dettagli appunto:
- Autore: Dario Gemini
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Filosofia
- Esame: Teorie della conoscenza morale
Altri appunti correlati:
- La religione cristiana
- Origini greche dell'Esicasmo
- Storia della filosofia
- Il politeismo
- Filosofi dell'età moderna
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Psicologia religiosa: analisi psicologica dell'uomo e del suo rapporto con Dio - Aspetti psicopatologici e autenticità dell'esperienza religiosa
- La domanda fondamentale: ''Perché l'essere piuttosto che il nulla?''
- L'ultimo degli esistenzialisti - Ingmar Bergman e le filosofie del dubbio
- La realtà come errore nella speculazione tragica di Emil Cioran
- Filosofia e Cinematografia
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.