"De natura deorum". Elogio di Epicuro
Solo lui si rese conto che gli dei esistono perchè la natura ha impresso il concetto di divinità nelle menti di tutti. Nessun popolo non ha un nozione innata degli dei=pròlepsis, cioè una rappresentazione mentale a priori della cosa. Ciò è detto nel libro di E "sulla regola e sul giudizio". Poichè la credenza negli dei non è stata stabilita da una norma o da una legge, ne deduciamo che essi esistono perchè ne abbiamo una nozione innata. E una nozione su cui tutti concordano per natura dev'essere necessariamente vera. Abbiam anche una prenozione degli dei, sul fatto che essi sono beati e immortali, un' opinione che la natura ci ha scolpito nelle menti. Se come ha detto E ciò che è beato ed eterno non può avere o procurare fastidio, allora gli dei non posson provare ira o benevolenza. Ma il loro aspetto? dalla natura tutte le razze derivano che esso sia umano, e lo stesso ci conferma la ragione. perchè sembra logico che la migliore disposizione delle membra, la miglior conformazione sia dell'uomo. Se la figura umana è superiore ad altri viventi e dio è vivente allora avrà figura umana. Ma questa forma non è corporea, solo simile al corpo, e non ha sangue ma una sostanza simile. L'essenza e la natura degli dei sono tali da esser percepibili anzitutto non dai sensi ma dalla mente, e non materialmente come i corpi solidi (da cui provengono le immagini), ma mediante delle immagini percepite per analogia e inferenza (la conoscenza della divinità è il risultato di un processo razionale) sulle quali la nostra mente può fissare l'attenzione e capire cosa sia una natura beata ed eterna. / L'infinito poi è di natura tale che ogni elemento ne ha uno corrispondente. E parla di isonomia, cioè distribuzione uniforme (si deducono esseri immortali perchè le forze distruttive che prevalgono nel mondo van bilanciate dalle forze di conservazione prevalenti negli intermondi). Da qui ne consegue che anche gli immortali sono numerosissimi, e come numerose sono le cause di conservazione lo sono anche quelle di distruzione. E la vita degli dei? Il dio non fa nulla, non è coinvolto in nessun lavoro, ma gode della sua saggezza e della sua virtù. E' felice. Se il mondo è dio, cosa vi può esser di meno tranquillo che girare ininterrottamente attorno all'asse del cielo? Ma ciò che è beato è necessariamente tranquillo, mentre un dio che governa o mantiene sarebbe impegnato in attività fastidiose. Noi poniamo la felicità della vita nella tranquillità e nella liberta da ogni impegno. Il mondo è stato creato dalla natura e la creazione è facile, si creano e si creeranno mondi innumerevoli. Voi ricorrete al dio ma non serve. Atomi innumerevoli separati dal vuoto si agglomerano in diversi modi formando le figure delle cose. Ma voi avete posto un signore eterno da temere giorno e notte, che tutto osserva e comanda. Da qui nasce il fato = heimarmene, da qui la mantica..ma epicuro ci ha liberati da tali superstizioni e dal timore degli dei.
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Dettagli appunto:
- Autore: Dario Gemini
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Filosofia
- Esame: Teorie della conoscenza morale
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