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Cotta nel libro I "De natura deorum"



Interviene Cotta e dice che secondo lui velleio ha parlato con eleganza dI stile. Poi tira in ballo l'esempio di Simonide che, quando gli fu chiesto cosa sia dio e quale la sua natura, disse che più rifletteva più gli veniva meno la speranza. Comunque nell'indagine sulla natura divina la 1a questione è se gli dei esistono o no. Lo stesso dice vorrebbe esserne persuaso non sulla base di una credenza ma di una verità accertata. Spesso gli vengon pensieri che sembra quasi gli dei non esistano. L'esistenza degli dei è accertata da tutti, ma egli non ritiene solida la spiegazione epicurea, che afferma che una forte ragione per dire che gli dei esistono è che questa è l'opinione di tutti i popoli e le razze. Ma come conosci le opinioni di tutti i popoli? e di quelli bruti? degli atei? dei sacrileghi? siccome quest argomento è comune anche ad altri filosofi, ora lo tralascerà - passando a una fase ulteriore. 2) ammessa l'esistenza degli dei Cotta vuole sapere la loro origine, la loro dimora, la natura del loro corpo e del loro spirito, della loro vita. Si era parlato troppo di atomi. Ma gli atomi non esistono. Infatti nulla è privo di materia, ma tutto lo spazio è pieno di corpi. Così non possono esservi vuoto o corpi indivisibili. Questi sono errori di Democrito o Leucippo, secondo i quali esisterebbero particelle levigate o ruvide, o sferiche ecc...Dice C: “se ammettessi che l'universo poi è fatto di atomi allora non sono eterni, perchè ciò che è costituito da atomi è nato in un certo momento, dunque gli dei son nati. E se han origine necessariamente devono aver fine. Quindi non sono eterni gli dei”. Epicuro secondo C fu furbo ad evitare il determinismo introducendo l'idea che l'atomo quando si muove verso il basso in linea retta per effetto della forza di gravita, devia leggermente. Ma è assurdo! Poi affermò che tutti i sensi sono messaggeri di verità. Nel caso della natura divina evita il concetto di aggregato di atomi e, perchè non conseguano distuzione, dice che gli dei non han corpo e sangue ma qualcosa di simile a loro. Ma cos'è questo qualcosa di simile al corpo? non lo capisce.

Tratto da "DE NATURA DEORUM" DI CICERONE di Dario Gemini
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