Il turismo internazionale
Si andrà a valutare come possono essere d’aiuto le teorie classiche sul commercio internazionale, quindi capire come le teorie sul commercio internazionale possano essere d’aiuto per comprendere quali possano essere questi fattori, in seguito analizzeremo i limiti del commercio internazionale e gli studi successivi che sono stati fatti per provare a fornire delle risposte che fossero più aderenti alla realtà. In seguito si analizzerà il ruolo che all’interno di questo sistema economico viene rappresentato nello specifico, del questo caso, dal mercato turistico dello Stato. Quindi quale ruolo hanno le istituzioni all’interno di questo mercato turistico.
Ora, si analizza il primo punto, vale a dire le determinanti del turismo internazionale, quindi le determinanti dei flussi turistici tra paesi. Cioè la domanda che ci si pone è:
Perché si verifica uno scambio di turisti tra diversi paesi?
Le possibilità possono essere quelle con un senso comune, vale a dire quelle legate alle scelte e ai gusti degli stessi consumatori, vale a dire ai gusti dei turisti. Se un turista preferirà un turismo di tipo balneare si recherà in un paese che possa offrire questo tipo di turismo. Allo stesso modo, un paese che offre un turismo di tipo montano riceverà turisti che hanno questo genere di preferenza. Se, ad esempio, il turista che si sta muovendo, quindi l’oggetto del flusso turistico risiede in una località dove è presente prevalentemente un turismo di tipo montano, ma desidera un turismo di tipo balneare sceglierà una meta al di fuori del suo paese che possa offrirgli ciò che lui desidera.
Il fattore base che permette questo scambio turistico dipende dalle risorse di ciascun paese dispone, perché, è chiaro che se un paese è un paese montano si specializzerà in turismo montano, mentre un paese su una località di mare ovviamente avremo turismo di mare.
L’altra condizione sono le condizioni di mercato ,vale a dire i prezzi che ciascun paese è in grado di offrire per un servizio turistico. A parità di tipologia di turismo io sceglierò quella località in cui posso avere delle condizioni migliori in rapporto prezzo-qualità. Queste sono le motivazioni di senso comune. Cosa dicevano le teorie classiche sul commercio internazionale?
In base alle teorie classiche sul commercio internazionale un paese si sarebbe dovuto specializzare, in questo caso si parlerà sempre di turismo, su una tipologia di turismo sulla base di quelle che sono le proprie risorse di tipo naturale, quindi i propri fattori produttivi oppure su quelli che sono i vantaggi in termini di tecnologie di produzione. Nello specifico, le due teorie classiche sul commercio internazionale di riferimento nello spiegare perché un determinato paese si specializza in un’attività produttiva piuttosto che in un’altra erano le teorie di Ricardo e Heckscher e Ohlin.
Il primo, vale a dire Ricardo, diceva che ciascun paese si specializzerà nell’attività produttiva per la cui tecnologia di produzione ha un vantaggio competitivo.
Cioè il costo opportunità per svolgere una determinata attività è relativamente più basso rispetto ad un’altra. Un paese in cui vi è la possibilità sia di avere il turismo montano sia il turismo di tipo balneare c’è la possibilità di trovare tanti istruttori di sci quanti istruttori surf. Allora in quale di queste due attività quel paese si specializzerà maggiormente e quindi sarà maggiormente in grado di offrire quella tipologia di turismo?
Dipenderà dal costo opportunità di un’attività rispetto all’altra. Se a parità di dotazione tra due paesi, quindi a parità di tipologie di turismo tra due paesi, turismo balneare e turismo montano, un paese ha un’offerta di servizi turistici in cui è maggiormente competitivo, ad esempio nello sci, offrirà quel determinato tipo di attività. Allo stesso modo, un altro paese che presenti un vantaggio competitivo nell’ offrire servizi istruttori di surf si specializzerà in quella specifica attività.
Ciascun paese si specializza in quella attività produttiva in cui ha un vantaggio comparato. Discorso analogo veniva fatto dalla teoria di Heckscher ed Ohlin, in base alla quale ciascun paese si specializzerà nell’ attività produttiva che richiede un impiego di fattori di cui quel paese dispone di maggiore intensità.
Quindi se dati due fattori produttivi, un’attività produttiva richiede l’impiego di capitale e lavoro, quel paese si specializzerà, se detiene come fattore produttivo maggiormente l’intensità di lavoro, nell’attività produttiva che richiede un maggiore impiego di forza lavoro.
Ad esempio un paese a maggiore intensità di forza lavoro si specializzerà nel manifatturiero. Un paese a maggiore intensità di capitale produrrà maggiormente ad esempio compagnie automobilistiche. Qual è il problema di queste teorie del vantaggio comparato? Il problema sta nel non spiegare alcuni fattori che di fatto si realizzano nella vita reale. Vale a dire, perché talvolta, paesi che presentano simili dotazioni si specializzano in attività differenti? Perché si realizzano determinate località che rappresentano il centro delle attività produttive e altre località costituiscono la periferia? Se fossero vere queste teorie del vantaggio comparato problemi di agglomerazione così come di parità della tipologia della offerta non si dovrebbero realizzare. Quali sono state le risposte a questi scambi di flussi turistici? Come si può notare tornano le motivazioni che si erano viste prima, che si erano definite motivazioni di senso comune.
La prima motivazione qual è?La preferenza per la varietà.
Vale a dire, ipotizzando che anche due paesi possono offrire turismi dello stesso tipo non è detto che un turista scelga sempre una determinata meta. A parità di offerta turistica ciascun soggetto può scegliere mete differenti. Non è necessariamente legato nella scelta di una determinata località.
Esistono paesi che si scambiano flussi turistici pur avendo tipologia di turismo simili. Un altro fattore che può spiegare lo spostamento turistico è il costo di trasporto. In altre parole può essere che semplicemente ci siano paesi differenti che offrano la stessa tipologia di turismo però il turista può scegliere di recarsi sempre in una determinata località. Quindi il flusso turistico si può verificare in uscita, se si vive in una determinata località in cui si offre turismo balneare e il costo di trasporto per andare in un’altra località che comunque è differente, ma si offre la stessa tipologia di turismo che si preferisce, comunque si accetta di sopportare quel costo di trasporto, se è basso, pur di soddisfare le mie preferenze per la varietà.
I fattori che possono incidere nella scelta del turismo dal lato della domanda sono le preferenze, le condizioni in termini di prezzo di mercato, perché ovviamente, nel momento in cui io devo sopportare un costo di trasporto particolarmente elevato, questo costo di trasporto si va ad aggiungere al prezzo che devo pagare per la vacanza.
Non spiegano dal lato della domanda la motivazione di alcuni flussi turistici e non spiegano di fatto la scelta della localizzazione delle imprese turistiche, quindi non forniscono una risposta neanche dal lato dell’offerta turistica.
Quali sono le motivazioni che spingono realmente un’impresa a localizzarsi in una determinata località? Questi fattori non sono dati esternamente come previsto dal modello di Heckescher ed Ohlin piuttosto che da quello di Ricardo, per cui se le dotazioni sono quelle allora ci si specializzerà in quella determinata attività. Di fatto a partire dagli anni novanta, si è sviluppano un nuovo filone di ricerca, che ha basato i propri studi sulla localizzazione delle imprese turistiche sotto forma di una struttura centro-periferia per cui si è visto che partendo dalla convinzione iniziale, identica per tutti i paesi, può verificarsi che alcuni paesi diventino centro di attività produttiva, mentre altri restino in periferia. Questa struttura di mercato nel tempo può essere destinata ad evolversi, non è una situazione statica per cui quel paese che diventa il centro turistico sia destinato per sempre a rimanere centro turistico e l’altro diventare periferia, ma ci può essere un continuo cambiamento, un evolversi della situazione.
Qual è il modello alla base che spiega questa struttura centro-periferica?
Il modello che viene considerato come base applicato all’economia del turismo in questo caso è il modello di Krugman. Cosa dice?
Si fissa un’ipotesi semplificatrice, si immagini che ci siano due regioni turistiche. Due regioni che le potete considerare all’interno dello stesso paese, oppure visto che si sta parlando di turismo internazionale, si sta parlando di flussi turistici tra paesi differenti che offrono lo stesso tipo di turismo. Ciascun paese ha una domanda turistica pari alla metà dei turisti. Quindi la domanda turistica in ciascun paese è praticamente identica ed è pari a N/2. Dove N è il numero totale delle presenze turistiche. Ciascuna località, è equamente distribuita, ossia si sta partendo da una situazione iniziale in cui c’è sia ad Est, si immagini che ci sia una costa da Est ad Ovest, ci sono in ciascuna zona-regione le stesse domande turistiche. In entrambi i paesi ci può essere offerta turistica. Le imprese che vogliono offrire un servizio turistico devono sopportare, per creare questo servizio, per dare un servizio turistico, quindi soddisfare la domanda, un costo fisso per l’istallazione della struttura alberghiera, quindi bisogna creare una struttura ricettiva per i turisti e un costo variabile che dipenderà da quanti turisti si recano in quella località.
Si pone per ipotesi che dipenderà dal numero di presenze turistiche, con presenze si intende il numero di notti che vengono trascorse in quella struttura ricettiva, in quella località di destinazione.
L’impresa che voglia offrire un servizio turistico sopporterà un costo fisso e un costo variabile.
Si può notare che la funzione di costo considerata in questo caso è una funzione di costo considerata lineare. E cosa presenta?
Presenta economie di scala per cui all’aumentare delle presenze turistiche il costo medio per ciascuna impresa si riduce. A quale prezzo offrirà il servizio turistico in ciascuna località?
Se si ipotizzata che il mercato in entrambe le regioni sia di concorrenza monopolistica, il prezzo dipende dal servizio turistico, sarà pari esattamente al costo medio. Ricordate le condizioni di concorrenza monopolistica del lungo periodo.
La condizione che garantisce all’impresa la massimizzazione del profitto:
prezzi = costo medio. Vale a dire profitti nulli sostanzialmente.
Perché se questo non avvenisse nuove imprese troverebbero conveniente entrare nel mercato e questo processo continuerebbe fino a quando i profitti sono lunghi. A che prezzo l’impresa turistica dovrà offrire sul mercato quel servizio turistico? Un prezzo pari al costo medio. Adesso si pone il problema per l’impresa turistica di dove localizzare l’impresa turistica. Possono essere localizzate tutte ad Est, possono essere localizzate tutte ad Ovest oppure distribuirsi equamente tra la regione ad Ovest e la regione ad Est. Cosa cambia nelle tre situazioni? Allora si noterà che, o che si localizzino ad Est o che si localizzino ad Ovest, tanto per una, quanto per i turisti, le condizioni sono sostanzialmente simmetriche. Cosa vuol dire?
Si immagini che si localizzino sulla costa Ovest. Quale prezzo dovranno pagare i turisti per usufruire del servizio? Si è detto il prezzo copre almeno il costo medio, quindi il prezzo che l’impresa chiederà sarà esattamente il costo medio. A quanto sarà uguale questo costo medio? Se si localizzano solo in una zona, quindi ad Ovest, in questo caso servirà tutta la regione sia quella di Ovest che quella di Est.
Complessivamente la popolazione che sarà servita è N.
Il prezzo a cui dovranno pagare servizio turistico si è detto sarà pari al costo medio.
Questo vale per tutti o per alcuni turisti? Vale per i turisti che si trovano nella stessa regione in cui sono localizzate le imprese turistiche. Quei turisti che si troveranno nella regione opposta dovranno aggiungere a questo costo il costo di trasporto. Per recarsi dalla costa a cui si trovano alla costa cui offre il servizio turistico. Discorso simmetrico, ovviamente viene fatto nel caso in cui un’impresa deve scegliere di localizzarsi ad Est piuttosto che ad Ovest.
Qual è l’altro caso?l’altro caso che si può verificare è che le imprese si distribuiscano in maniera uniforme sia ad Est sia ad Ovest, in questo caso nessun turista sopporterà il costo di trasporto, perché ovviamente chi si trova in una determinata località ad Est usufruirà delle imprese turistiche localizzate sulla costa Est e chi si trova sulla regione Ovest usufruirà di quelle localizzate ad Ovest. Quindi, in entrambi i casi, il prezzo che i turisti pagheranno è esattamente pari al costo medio, l’unica differenza consiste che adesso il costo medio è identico per entrambe le regioni, quindi ciascuna impresa, tutte le imprese di una determinata località serviranno non più l’intera popolazione turistica, ma la popolazione della propria città o regione in cui sono localizzate.
Da cosa dipenderà la scelta per le imprese turistiche tra localizzarsi in una sola regione, quindi concentrarsi in una località oppure disperdersi in maniera uniforme tra le due regioni, questo dipenderà dal confronto tra il costo che devono sopportare nel caso in cui si localizzano in maniera accentrata piuttosto che nel caso in cui si distribuiscano in diverse località.
Nel primo caso, quand’è che le imprese rinunceranno alla concentrazione turistica?esse rinunciano alla concentrazione turistica, vale a dire alla scelta di localizzarsi in un'unica regione, quando il prezzo che i turisti dovranno pagare per localizzarsi in quella zona, per usufruire del turismo in quella zona, è maggiore di quello che potrebbero ottenere nell’altro caso, quindi sostanzialmente questo dipende da un confronto tra costo di trasporto e costo fisso medio, il primo agirà come forza centrifuga, in altre parole nel momento in cui il costo di trasporto aumenta è meno probabile che le imprese possano localizzarsi in un'unica regione, se invece si considera il costo fisso medio, si va a guadare le economie di scala, queste agiranno in senso contrario come forza centripeta, quindi sostanzialmente i fattori di rilievo dell’analisi sulla localizzazione sono determinati da un confronto tra costo di trasporto ed economie di scala, quindi il beneficio per le imprese è il costo per la domanda turistica, nonché per i turisti stessi.
Fino ad ora si è parlato di mercato turistico, si è considerato gli imprenditori, si è considerato la categorie dei consumatori, in questo caso i turisti, cosa si sta ipotizzando in questa struttura di mercato?nel momento in cui ci si immagina che nel mercato turistico considerato esistono solo queste due categorie di individui, due categorie di operatori, se il mercato fosse perfettamente concorrenziale, allora il libero agire di questi operatori economici all’interno di questo mercato dovrebbe portali verso un equilibrio socialmente ottimale, le imprese turistiche dovrebbero essere in grado di individuare la situazione che garantisce l’ottimo sociale per entrambe le categorie di operatori economici di fatto nella realtà questo non si verifica, perché?quali sarebbero le condizioni che si dovrebbero realizzare per le quali in un mercato possa vigere la concorrenza perfetta?perchè nel mercato il libero agire di due agenti economici, consumatore da un lato e imprenditori dall’altro possa portare ad un equilibrio efficiente, quindi a una soluzione ottima che soddisfi sia i consumatori e gli imprenditori.
Le condizioni base che si dovrebbero verificare sono: assenza di esternalità, ci dovrebbe essere un’informazione completa e perfetta, vale a dire l’informazione dovrebbe essere distribuita tra tutti gli operatori economici, quindi ciascun soggetto dovrebbe avere tutte le informazioni a disposizione per effettuare le proprie scelte, da cosa sarebbero rappresentate queste informazioni?semplicemente dai prezzi, ovvero il prezzo che viene offerto sul mercato dovrebbe essere il fattore d’informazione che garantisce agli individui di poter effettuare le scelte in maniera ottimale. Tutti quanti gli operatori economici devono avere la possibilità di entrare e uscire liberamente dal mercato, senza sopportare costi, al di fuori di quelli tecnici di produzione; un elevato numero d’imprese di piccole dimensioni e tanti piccoli consumatori, infine l’altra caratteristica è prodotti omogenei, tutte le imprese dovrebbero offrire la stessa tipologia di prodotto.
Nella realtà almeno una di queste condizioni non è verificata normalmente, vale a dire le asimmetrie informative, esistono sempre dei soggetti che hanno un patrimonio informativo maggiore ed altri con un patrimonio informativo minore, nel caso poi specifico di nostro interesse, nel mercato turistico, qual è l’altro fattore che viene meno da questi elementi?l’assenza di esternaità, se si operasse in un mercato perfettamente concorrenziale si raggiungerebbe l’equilibrio anche se ciascun agente si preoccupasse solo del proprio consumo, vale a dire se nessuno fosse interessato a quello che le scelte di consumo degli altri agenti, di fatto nella realtà questo non avviene, perchè nel momento in cui un soggetto fa una determinata scelta inevitabilmente può portare dei benefici o danni ad un altro soggetto. Innanzitutto come viene definita la possibilità di influenzare le scelte degli altri, si parla di esternalità positive o negative a seconda che l’impatto verso gli altri agenti possa essere positivo piuttosto che negativo.
Esternalità Positiva
Esempio di Esternalità Positiva:quando una madre vaccina il proprio figlio, perché possa evitare di ridurre la probabilità di contrarre una data malattia, essa quindi: tutela il proprio figlio, ma di fatto, sta anche facendo in modo che altri bambini riducano le probabilità di contagio, per cui meno soggetti sono a rischio di contrarre la malattia e meno probabile è che tale malattia si diffonda, per cui la scelta di un individuo di compiere una determinata attività sta avendo effetti su quelle di altri soggetti.
Esempio di Esternalità Negativa: congestione stradale, vale a dire quando nuove auto percorrono una strada, il fatto che un soggetto percorra quella medesima strada, egli insieme agli altri sta contribuendo alla congestione di quella strada. 2°esempio: congestione della rete Internet, se molti individui sono connessi ad Internet, la possibilità che gli utenti che accendano il PC riescano a connettersi è più bassa.
Esempio di Esternalità del Consumo : i Beni Pubblici, sono quei beni i cui benefici si distribuiscono sull’intera collettività, sia che gli individui desiderano acquistarli sia che non lo desiderino, quindi le caratteristiche sostanzialmente dei beni pubblici: la non rivalità e non escludibiliità, vale a dire che nel momento in cui un soggetto sta utilizzando un bene non si impedisce che altri lo possano utilizzare, quindi non possiamo impedire ad altri di utilizzare quel bene,l’alra caratteristica del bene pubblico è l’assenza di escludibilità, vale a dire, si pensi alle trasmissioni televisive, non si può escludere o impedire ad altri soggetti di usufruire di tale bene o servizio, se non attraverso dei costi molto elevati, per cui tutti quei beni non rivali e non escludibili costituiscono un bene pubblico(illuminazione stradale, difesa).
In base alla presenza o meno di tali caratteristiche, vale a dire la presenza dell’escludibilità e della rivalità, s genera un diverso livello di bene o meglio tipologia di bene.
I beni che sono sia rivali sia escludibili sono i BENI PRIVATI;
I beni che sono rivali ma non escludibili sono i BENI MISTI (spiagge, strade), se un soggetto utilizza un bene non impedisce ad altri di farlo, il bene non è rivale, ma può essere escludibile, ad esempio nella congestione stradale, il soggetto sta creando una congestione, per cui si riduce la libertà di accesso ad altri individui.
I beni che sono non rivali ma che escludono gli individui, vengono chiamati BENI CLAPS (campeggi, piscine, campi da golf), sono quei beni che per usufruirne si deve pagare una tassa d’iscrizione, ad esempio nei campeggi, cioè anche se vi è un bene che potenzialmente può essere utilizzato da tutti, di fatto è possibile imporre una tassa d’iscrizione, per cui solo chi paga tale tassa può usufruire di quel bene.
I beni che sono non rivali e non escludibili, sono i BENI PUBBLICI.
Quali sono gli effetti di tali esternalità e di questi beni pubblici in un determinato mercato?perchè impediscono di raggiungere un equilibrio efficiente?
Precedentemente si è detto che per poter raggiungere autonomamente un equilibrio efficiente in un mercato libero, non ci devono essere esternalità.
Uno dei problemi prodotti dall’esternalità è i beni pubblici, nel momento in cui si hanno dei beni pubblici e chi effettua le scelte sono due soggetti come famiglie e imprese.
Esempio: si immagini , nel mercato turistico, il bene pubblico che si sta considerando è una statua che deve essere localizzata in una piazza di una città, allora l’autorità comunale deve stabilire se acquistare o meno quella statua, se non c’è un soggetto che sostanzialmente faccia da arbitro che stabilisca l’obbligo o meno di acquistare quel determinato bene;
che cosa succede se si lascia la scelta ai semplici agenti economici, se in questo paese ipotetico ci sono due famiglie e si lascia autonomia di scelta se acquistare o meno questo bene pubblico, cosa succede?allora l’acquisto della statua produce alla località complessiva un’utilità, poiché fa affluire turisti da località esterne, poiché la statua è un oggetto di ammirazione da parte dei turisti, per cui l’acquisto della statua da una certa utilità, per poterla acquistare bisogna sopportare il costo del bene, per cui se non si conoscono le preferenze dei due agenti non conosciamo chi sia disposto ad acquistare la statua e chi no, chi ha interesse all’acquisto della statua?allora immaginiamo che esista un soggetto neutrale che semplicemente dia la possibilità a ciascuna famiglia del paese di dichiarare la propria disponibilità ad acquistare o meno la statua, nel momento in cui si da questa disponibilità possono accadere 4 situazioni:
tutte e due le famiglie dichiarano di voler acquistare la statua (se il costo della statua è di 3 unità e l’utilità che ne ritrae l’intera comunità è pari a 4, allora si avrebbe un beneficio complessivo di 1 unità che verrebbe distribuito in maniera equa tra i due agenti economici)
nessuno dei due vuole acquistare la statua (questo schema non è altro che la teoria dei giochi di Nash), in questo caso il beneficio è nullo per entrambi.
solo uno dei due soggetti e disposto ad acquistare la statua.
Se non interviene un soggetto esterno che impone una determinata scelta, ciascun soggetto sarà ovviamente indotto a fare una scelta che non deve necessariamente corrispondere a quelle che sono le sue reali preferenze, il rischio è quello che si verifichi un comportamento opportunistico, poiché ciascun soggetto può pensare che se dichiarasse la sua disponibilità ad acquistare la statua e l’altro soggetto non si dichiarasse disponibile all’acquisto, alla fine l’onere totale cadrebbe su chi si è dichiarato disponibile all’acquisto, per cui per non incappare in tale situazione il soggetto che avrebbe voluto acquistare la statua si dichiara non disponibile all’acquisto. Per cui ciascun soggetto ha lo stesso incentivo, per cui di fatto nessuno dei due si dichiarerà disponibile all’acquisto della statua pur volendola. A livello sociale il risultato che si otterrà è 0, invece di un beneficio che si sarebbe ottenuto qualora ciascun avrebbe rivelato in maniera trasparente le proprie preferenze;
cosa si può fare per vincolare ciascun soggetto a pagare la tassa?in questo caso interviene l’autorità pubblica, in queste situazione si rende necessario l’intervento pubblico, perché il libero agire degli agenti economici, non porta ad una soluzione efficiente a livello sociale.
Per quanto riguarda i MALI PUBBLICI il discorso è analogo, se ad esempio ci sono due imprese alberghiere, queste due strutture in una determinata località producono inquinamento nel lungo periodo, quale sarebbe l’effetto di tali imprese turistiche?esse generando un livello di inquinamento eccessivo all’interno di quella località, allontanano i turisti. L’effetto del lungo periodo quale sarà dell’inquinamento?quello di far sparire il turismo, la soluzione potrebbe essere quella che ciascuna impresa installasse un impianto di depurazione.
Quindi, nell’altro caso si aveva come un bene pubblico, in questo caso si ha ad oggetto un male pubblico, ma il discorso è identico, poiché se ciascuna impresa dovesse installare un impianto di depurazione, il vantaggio a livello complessivo è ovviamente maggiore, perché pur non annullando l’inquinamento, lo si porta ad un livello tollerabile e si mantiene nel lungo periodo lo steso afflusso di turismo, però per un discorso analogo a quello sui beni pubblici, ciascuna impresa è incentivata a non sopportare il costo per installare l’impianto di depurazione, contando sul fatto che l’altra impresa lo farà, questo porterà ad un livello d’inquinamento superiore, nell’ottica del piccolo individuo che sta facendo la scelta, ma tollerabile. Risultato finale è che nessuno di tutti e due sceglierà di installare l’impianto di depurazione, per cui l’inquinamento supererà quella soglia di tollerabilità, per cui in questo caso è necessario l’intervento di un’autorità pubblica che imponga agli individui imponga il pagamento di una tassa per il l’acquisto di quel bene pubblico, non viene lasciato a ciascun agente la libertà di scelta, ma viene imposto il pagamento di una tassa, in generale nell’economia del turismo, esulando da questo esempio, si può scegliere di far pagare in una determinata località turistica una tassa ai turisti , perché la loro presenza in una località turistica può creare congestione, alla fin tale località sarà danneggiata sia nel breve periodo (congestione nelle strade, ristoranti, alberghi ecc)sia nel lungo periodo poiché si reca un danno alle risorse naturali di questa località (problemi di inquinamento);la scelta può essere quella di applicare un’imposta, definita da due parti, che prevede un costo fisso (ad esempio, nell’isola di Giglio, nel periodo estivo impone a chi vuole entrare nell’isola con l’auto, il pagamento di una tassa, con lo scopo di ridurre il numero di auto che, per fini turistici, pervengono nella località creando congestione e inquinamento), per cui una soluzione può essere l’applicazione di un costo fisso, per l’arrivo nella località e un costo variabile che dipenda dalla presenza turistica (numero di notti che si trascorrono nella località turistica), con la tassa variabile s’intende ridurre o meglio far pagare un prezzo al turista sul fatto che egli crea un maggior quantitativo di rifiuti che richiedono un’attività di smaltimento, crea un frazionamento nella distribuzione dell’acqua perchè nuovi soggetti entrano in quella determinata località.
Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi di questa scelta d’imporre una tariffa sui turisti?
Vantaggio è quello di ridurre gli effetti negativi che l’afflusso di turisti in una determinata località può produrre, quando questa tariffa diventa inefficace?quando la domanda turismo da parte di alcuni individui è particolarmente elastica al prezzo, significa che questa tariffa, l’aumento del prezzo del prodotto turistico porti l’individuo a scegliere o località dove tali tariffe non sono presenti o che queste siano più basse.
Se in una determinata località il turismo è del tipo amichevole, ovvero non crea particolari aspetti negativi, allora applicare una tariffa di questo tipo ha effetti negativi, viceversa come ad esempio a Londra è stato impedito l’accesso al centro città, per impedire l’afflusso di individui in quella determinata località, in questo caso ci sono troppi turisti per cui il turismo non è più considerato amichevole, ma piuttosto come un fattore da frazionare, in questo caso l’applicazione della tariffa può avere effetti positivi.
L’altro effetto negativo è il fatto che si possa indurre il turista a scegliere località differenti, perché dal punto di vista psicologico, per il turista, pagare quella tassa può avere un prezzo maggiore di quello che in realtà non è, perché ritiene di avere già contribuito a pagare per servizio di cui si usufruisce pagando il costo della vacanza, esso ritiene di aver contribuito alle tasse erariali di quella località avendo pagato la vacanza, anche perché se ci si ricorda dei modelli visti in precedenza l’afflusso di turisti in una determinata località nel breve periodo può portare ad un aumento della spesa turistica e del reddito della località, per cui il turista ritiene di aver contribuito già positivamente a generare reddito in quella località, per cui il pagamento della tassa in relazione alla sua presenza può essere visto in maniera negativa come un prezzo maggiore di quello che in realtà non è.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Mariarita Antonella Romeo
[Visita la sua tesi: "La selezione del personale in Iveco Saicar Industriali S.p.A."]
- Università: Università degli Studi di Lecce
- Facoltà: Economia
- Esame: Politica Economica dell'Ambiente
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