LIQUIDITY RISK MANAGEMENT
All’indomani della crisi finanziaria internazionale (che è stata soprattutto una crisi di liquidità) c’è stato un fiorire di documenti di consultazione, guide line, raccomandazioni emanate dai regulator di vigilanza nazionali e internazionali in materia di liquidità volte a sollecitare l’adozione di un processo, specie per gli intermediari di più grande dimensione, di un processo di liquidity risk management, in cui siano ben individuabili e definite il modello di governo della liquidità, sistema dei limiti operativi in materia di liquidità, le attività e sistemi di controllo adottate dalla banca per la liquidità, tipologie di misurazione; sul fronte della misurazione avanzata in materia di rischio di liquidità c’è tutto da sperimentare perché si sta pensando di applicare il mondo var al rischio di liquidità, è una dei campi aperti della sperimentazione. Per di più le autorità di supervisione internazionali si sono aperte all’inclusione nell’ambito delle configurazioni soggette a misurazione del rischio di liquidità di tipo contingency, quindi in futuro la misurazione del rischio di liquidità non significherà soltanto e solamente misurazione del funding liq risk ma anche misurazione del rischio di liquidità contingente che sopravviene in situazioni stressate di mercato e, anche, market liq risk, che sarà misurato attraverso il differenziale degli spread che la banca si accolla per quegli strumenti che in determinate situazioni risultano poco liquidi o difficilmente liquidabili. Quindi la frontiera della misurazione del rischio di liquidità si sta spostando verso le misure del liquidity at risk e l’inclusione di più possibili dimensioni possibili del rischio di liquidità anche nelle policy di misurazione del rischio di liquidità, ancora le autorità di supervisione in questi ultimi documenti sollecitano gli intermediari ad adottare un processo di liquidity allocation, cioè come ripartire tra le varie arie di business i flussi di cassa disponibili all’interno della banca, quindi dotarsi di strumenti per fare liquidity allocation e per fare pricing della liquidità (cioè per sapere quanto costa questa liquidità alla banca nelle diverse situazioni di mercato che si trova a vivere e il diverso prezzo di liquidità differente per prodotti/segmenti di clientela/aree di business). Le frontiere nuove del processo di liquidity risk management sono la misurazione del market e contingency liquidity risk e processo di liquidity allocation e liquidity pricing, tematiche nuove per l’intermediario. Alla banca la liquidità costa il prezzo che si determina l’incontro tra domanda e offerta della liquidità sul mercato interbancario, ma le autorità di vigilanza alla luce della crisi si sono rese conto che la banca si dovrebbe dotarsi di un sistema per prezzare le fonti di liquidità: il costo della liquidità non può essere lo stesso per tutti i prodotti che vende, i segmenti di clientela, ecc quindi si sta aprendo una nuova frontiera, quella implementazione dei sistemi che fanno liquidity pricing, che in termini tecnici si chiamano Fund transfer price. Il normatore è intervenuto con tutti questi documenti di consultazione per sollecitare l’implementazione di un processo in banca dedicato a definizione/gestione/misurazione e controllo della liquidità, ma il processo di liquid risk management è presente solo in pochi gruppi bancari internazionali a rilevanza sistemica chiamati dalla vigilanza SIFIS, capaci di scatenare un rischio sistemico e il conseguente effetto contagio: questi si stanno preoccupando di fare liquidity risk management, in Italia è una materia tutta da costruire e da configurare.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Fabio Porfidia
[Visita la sua tesi: "Una spiegazione storico-economica della crisi attuale"]
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Economia
- Docente: Pasqualina Porretta
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